Covid, la Lombardia chiede coprifuoco dalle 23 alle 5. Ok di Speranza. Centri commerciali chiusi il weekend. Allarme terapie intensive

La Lombardia vuole il coprifuoco: vietare spostamenti dalle 23 alle 5
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Lunedì 19 Ottobre 2020, 19:32 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 12:57

La Lombardia vuole il coprifuoco. La regione in testa per numero di contagi di Covid (oggi ne ha registrati 1.687) chiede al governo lo stop di tutte le attività e degli spostamenti, ad esclusione dei casi 'eccezionali' (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità), nell'intero territorio regionale dalle ore 23 alle 5 del mattino a partire da giovedì 22 ottobre. «Sono d'accordo sull'ipotesi di misure più restrittive. Ho sentito il Presidente Fontana e il sindaco Sala e lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore», ha fatto sapere il ministro della Salute Roberto Speranza. Già decisa la chiusura dei centri commerciali in Lombardia nel prossimo weekend. 

Covid, bollettino oggi 19 ottobre: 9.338 nuovi casi ma pochi tamponi, 73 morti. Lombardia in testa, poi Campania e Toscana

Covid Italia, il bollettino di oggi 19 ottobre 2020.

Nuovi casi di coronavirus in calo in Italia a quota 9.338 (-2.376), complice la riduzione di oltre 47mila tamponi (98.864 effettuati nelle ultime 24 ore). È quanto emerge dal bollettino odierno del ministero della Salute che registra, tuttavia, un incremento dei decessi (73, +4).

La proposta che ha il fine di fronteggiare la diffusione del virus è stata fatta all'unanimità dai sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, il presidente dell'Anci, Mauro Guerra, i capigruppo di maggioranza e di opposizione e il governatore Attilio Fontana, preso atto di quanto rappresentato dal Comitato Tecnico Scientifico lombardo. Tutti insieme chiederanno al Governo di condividerla, nella persona del ministro della Salute, Roberto Speranza. 

Centri commerciali chiusi nel weekend

Oltre alla richiesta al governo per istituire il coprifuoco alle 23, nella riunione che si è tenuta oggi con il presidente della Regione Attilio Fontana e tutti i sindaci dei Comuni capoluogo, «tutte le parti intervenute hanno condiviso l'opportunità della chiusura, nelle giornate di sabato e domenica, della media e grande distribuzione commerciale, tranne che per gli esercizi di generi alimentari e di prima necessità», si legge in una nota della Regione. La decisione sarà contenuta nella prossima ordinanza emanata dalla Regione.

Lombardia, al 31/10 previsti 600 ricoverati in terapia intensiva

La decisione è arrivata dopo che la 'Commissione indicatori' istituita dalla direzione generale del Welfare ha previsto che al 31 ottobre, potrebbero esserci circa 600 ricoverati in terapia intensiva e fino a 4.000 in terapia non intensiva.

Fontana: coprifuoco non danneggerà economia

«Credo sia opportuno prendere un'iniziativa come questa che è simbolicamente molto importante ma non dovrebbe avere delle conseguenze di carattere economico particolarmente gravi che non lasciare che la situazione peggiori», ha detto il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana intervenendo a Quarta Repubblica su rete4. «Ho sempre sostenuto che l'Italia non si può permettere un lockdown, dal punto di vista economico ma anche psicologico, dobbiamo - ha aggiunto Fontana - evitarlo, dobbiamo trovare la strada migliore per evitarlo».

La misura del coprifuoco «non mi sento di escluderla perché penso che la dinamica che ha ripreso ad avere l'epidemia debba far considerare tutte le soluzioni», ha detto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ai microfoni di Zapping, su Rai Radio 1. «Oggi - ha spiegato Gori - abbiamo fatto una riunione con la Regione Lombardia e nel giro di qualche giorno si prenderanno decisioni di questo senso». In Francia «Macron ha preso una decisione molto drastica sull'area di Parigi - ha aggiunto il sindaco di Bergamo - dalle 9 di sera nessuno può più circolare se non per lavoro o necessità. Non credo ci sia bisogno di una misura così drastica in tutta la nostra regione però sono scelte che non si possono escludere nel momento in cui vogliamo tutti evitare un lockdown generalizzato e salvaguardare scuola e lavoro».

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