Niente zone rosse: l'Italia è giallo-arancio. Cosa può cambiare da qui a Natale?

Niente zone rosse: l'Italia è giallo-arancio. Cosa accadrà di qui a Natale?
di Diodato Pirone
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Domenica 13 Dicembre 2020, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 14:22

Il ritorno da oggi in fascia gialla di Lombardia, Piemonte, Calabria e Basilicata comporta per chi abita in quelle regioni la riapertura fino alle 18 di bar e ristoranti e la possibilità di tornare a spostarsi al di fuori del proprio Comune.

Secondo l'ordinanza del ministero della Salute restano in fascia arancione solo Campania, Toscana, Val d'Aosta e provincia di Bolzano. Oltre all'Abruzzo, dopo l'incredibile pasticcio innescato dalla Regione che aveva deciso per proprio conto l'uscita anticipata dalla fascia rossa per poi venire bocciata dal Tribunale Amministrativo Regionale.

A questo punto queste quattro regioni e la provincia di Bolzano riusciranno a passare alla zona gialla domenica 20 dicembre o resteranno off limits: vietato raggiungerle almeno fino al 7 gennaio. 

L'Italia dunque al momento torna a mostrare solo due colori escludendo il "rosso", il segnale di massimo pericolo.

Giusto festeggiare, perché gli ospedali sono meno intasati rispetto al picco di fine novembre. Ma, purtroppo, c'è poco da stare tranquilli.

Ieri infatti il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, sia pure con toni sobri, ha lanciato un vero e proprio allarme: i contagi restano ad un livello troppo alto. Ieri l'Italia ne ha registrato quasi 20.000 con oltre 600 morti. Siamo il paese con più decessi per Covid in Europa e il quinto nel mondo dopo nazioni molto più popolose di noi come Usa, Brasile, India e Messico. E' un primato tristissimo che dovremmo rifiutare d'avere in nome dei nostri vecchi e della nostra consapevolezza.

E' evidente che c'è qualcosa che non sta funzionando: non stiamo debellando il virus come fu fatto nel maggio scorso e ci stiamo rassegnando a convivere con un alto livello di pericolo.

A dire il vero la rassegnazione non è di tutti. Il Veneto, ad esempio, sta dando una caccia serrata al virus con una notevole quantità di tamponi e sta scoprendo che in questa Regione, da sempre in fascia gialla, il contagio corre ad un ritmo pazzesco. Ieri il Veneto ha trovato 5.100 nuovi contagiati e ha "spedito" in terapia intensiva altre 54 persone. Nei giorni scorsi la Regione ha inviato un primo segnale di restrizione stabilendo che ai bar il caffè si prende da seduti dopo le 11. 

Anche in Puglia il Sars-CoV-2 non dà tregua e circa 500 mila pugliesi appartenenti a 20 Comuni, fra i quali Foggia, hanno preferito restare per propria scelta in zona arancione (stop ai viaggi in altri Comuni) perché registrano un alto livello di contagio.

Altre Regioni si stanno blindando

La Campania ha appena varato una ordinanza che vieta fin da oggi di spostarsi nelle seconde case agli stessi campani. Da oggi inoltre la Regione farà controlli a tappeto nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti obbligando al tampone rapido i viaggiatori con sintomi.

Da domani per sbarcare in Sicilia sarà necessario mostrare un certificato con i risultati di un test fatto entro le 48 ore precedenti oppure accettare di andare in quarantena per 15 giorni in un domicilio dichiarato alla Asl. E anche il Molise - che ha vietato ai suoi cittadini di prendere autobus se non per lavoro - ha disposto che chi entra in quella Regione deve aver fatto un tampone.

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