Covid, i contagi frenano: l'incremento giornaliero sta rallentando

Covid, i contagi frenano: l'incremento giornaliero sta rallentando
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 4 Novembre 2020, 18:38 - Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 08:29

La frenata dei nuovi casi Covid, anche se fatichiamo a vederla, è cominciata. Appare difficile parlarne mentre i morti, ogni giorno, sono oltre 350 e mentre i pronto soccorso stanno esplodendo, però si sta vedendo all’orizzonte il famoso plateau, l’altopiano, che si vide a un certo punto anche nella prima fase. Allora si disse, con una frase che sembrava avere poco senso ma che in realtà era azzeccata: «Sta diminuendo l’aumento». Da un po’ di giorni sta succedendo lo stesso: abbiamo circa 30mila nuovi casi al giorno (a parte le eccezioni del sabato e la domenica). Sono tantissimi, ma non c’è più il raddoppio costante che c’era invece fino alle settimane precedenti. 

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I numeri

Per capire giova sempre confrontare gli stessi giorni della settimana.

Prendiamo gli ultimi cinque mercoledì e guardiamo i nuovi casi positivi: 7 ottobre 3.678, 14 ottobre 7.332, 21 ottobre 15.199, 28 ottobre 24.991, 4 novembre 30.550. Tra il 7 e il 21 ottobre i casi ogni sette giorni raddoppiavano, tra il 21 e il 28 l’incremento è stato del 65 per cento, tra il 28 e oggi del 22 per cento. La frenata è evidente.

Non solo: oggi abbiamo meno nuovi casi di sabato scorso (dato riferito al venerdì) quando si arrivò a 31.758 su 215.866 tamponi, più o meno gli stessi di oggi (211.831). La percentuale dei positivi rilevati sta tornando sotto il 15 per cento e, cosa ancora più importante, si è fermata la crescita esponenziale. Se la tendenza restasse questa - ma il se è scritto a caratteri cubitali - significa che le precauzioni previste dai precedenti Dpcm e dai vari provvedimenti delle Regioni stanno dando qualche risultato e presto ci potremmo trovare a un numero costante, ogni giorno, di nuovi casi. Si tratta di una buona notizia perché ovviamente se l’andamento fosse stato quello delle prime tre settimane di ottobre, con il raddoppio constante, sarebbe stata una catastrofe; si tratta di una cattiva notizia perché comunque l’altopiano che - forse - abbiamo cominciato a percorrere è troppo in alto, anche 30.000-31.000 casi al giorno non possono essere sopportati dal sistema. E infatti gli ospedali sono in sofferenza, anche se oggi si è registrato un rallentamento dell’occupazione dei posti di terapia intensiva (ieri più 203, oggi più 67).

 

Il dato dei decessi

Il problema, però, è che la causa di questa frenata potrebbe essere molto triste: per due giorni di seguito abbiamo avuto più di 350 morti, poiché il dato sulle terapie intensive rappresenta un saldo tra chi esce e chi entra, c’è il rischio che un minore incremento dell’occupazione giornaliera dei posti sia stata determinata anche da un numero elevato di decessi. Per mantenere i nervi saldi, comunque, va sempre chiarito un elemento: il dato dei decessi sarà l’ultimo a diminuire, successe così anche nella prima ondata. Oggi più che mai è importante rispettare tutte le misure di prevenzione del contagio, perché siamo davvero nei giorni decisivi per ridurre la trasmissione del virus, per fare sì che l’altopiano - se davvero mai comincerà - sia il più breve possibile per poi iniziare la discesa. 

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