Una catena social, un modo per mostrare solidarietà e vicinanza alle categorie maggiormente colpite dalle ultime restrizioni del Dpcm, ma anche per alzare la voce in modo civile. Tra i commercianti maggiormente in difficoltà a causa delle misure varate per arginare il contagio da Covid ci sono senza dubbio i titolari di bar, ristoranti e locali, a cui è stata imposta la chiusura alle 18 a partire da oggi, lunedì 26 ottobre.
Pubblicato da Rocco Caridi su Domenica 25 ottobre 2020
Non sono evidentemente bastati gli sforzi, pur massicci, degli scorsi mesi per mettere in sicurezza gli ambienti, così all'orizzonte si prospettano tempi durissimi.
Sono una privilegiata, il mio lavoro non subisce variazioni. È per questo motivo che ordinerò cibo da asporto almeno 2 volte a settimana in tutti i ristoranti di zona, a turno.
È poco, ma tanti "poco" aiutano. #Dpcm— Valentina BOOP (@ValentinaBoop) October 25, 2020
Un messaggio semplice, un invito esplicito a non lasciare indietro nessuno corre veloce da Facebook a Twitter: «Compra da asporto, vai a pranzo, scegli la consegna a casa». Lo slogan ha raccolto immediatamente centinaia di consensi e il sostegno di quanti, pur non vivendo il disagio economico in prima persona, hanno deciso di aderire alla campagna: «Sono una privilegiata, il mio lavoro non subisce variazioni - scrive Valentina - Ma per questo motivo ordinerò cibo da asporto almeno due volte a settimana in tutti i ristoranti della zona, a turno. È poco, ma tanti poco aiutano».
❣️ Non vogliamo mollare, neanche questa volta ❣️
Continueremo a fare quello che meglio ci riesce, cioè cucinare per voi, fino alle 18.00 in presenza e, dopo, in modalità asporto.
Vi aspettiamo in corso Indipendenza #N76 a Rivarolo Canavese 👨🍳 pic.twitter.com/NJgV1keayH— N° 76 (@N_Settantasei) October 26, 2020
Basta digitare gli hashtag #Asporto o #Ristoranti, per accorgersi di come assieme alla rabbia non sia montato di pari pasi passo l'egoismo, anzi. «Continueremo a fare quello che meglio ci riesce, cioè cucinare per voi: fino alle 18 in presenza dopo da asporto», si legge nella pagina ufficiale del N.76, ristorante di Rivarolo Canavese in provincia di Torino. A Reggio Calabria, invece, il messaggio circola attraverso una locandina: «La protesta di gusto, ristoratori uniti. Insieme facciamo la differenza».
Inizia un periodo duro per noi e per tanti di voi. Vi chiediamo ancora una volta di starci vicino, di stare vicino ai nostri baristi, con una colazione in più, un caffè d’asporto: per non vedere morire tante attività che hanno fatto sacrifici immensi. Ce la faremo anche stavolta. pic.twitter.com/jwMxah8S9X
— Caffè Guglielmo (@CaffeGuglielmo) October 26, 2020
Nord, Sud e Centro, perchè sulla pagina twitter da 8mila follower di Roma.net, solitamente dedicata a statistiche in salsa calcistica, per una volta si fa volentieri un'eccezione: «A chi ha un'attività che fa #asporto su #Roma metto a disposizione gratuitamente il mio spazio twitter. Non è molto ma di più non so che fare. Mandatemi una locandina con nome, zona, tipologia e numero per ordinare. Rilancio tutto. Tenete duro, passerà! #covid19». Al di la del momento, insomma, il cuore grande degli italiani resta la speranza a cui vale la pena appigliarsi.
Chi ha un'attività che fa #asporto su #Roma gli metto a disposizione gratuitamente il mio spazio twitter. Non è molto ma di più non so che fare. Mandatemi una locandina con nome, zona, tipologia e numero per ordinare. Rilancio tutto. Tenete duro, passerà! #covid19
— laroma.net (@laromanet) October 26, 2020
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