Covid, ogni isolamento domiciliare pesa 100 euro al giorno sul Pil nazionale

Covid, ogni isolamento domiciliare pesa 100 euro al giorno sul Pil nazionale
di Lorena Loiacono e Diodato Pirone
4 Minuti di Lettura
Domenica 11 Ottobre 2020, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 07:32

Al primo colpo di tosse, la classe trema. La paura del contagio, ormai, va di pari passo con quella di finire in quarantena. Perché per ogni classe in isolamento, ci sono 20-25 ragazzi che restano senza didattica e ci sono tante altre classi che restano senza docenti. Un effetto a cascata che finisce dritto sulle famiglie, tra la paura del Covid e quella di dover restare chiusi in casa senza poter andare a lavorare.

Con uno studente positivo, infatti, la classe finisce in isolamento a casa, docenti compresi, e le strade possibili sono essenzialmente due: le lezioni vanno avanti con la didattica online, un'opportunità riservata solo ai ragazzi delle scuole superiori, oppure si ferma inesorabilmente.

Ed è il caso degli alunni delle scuole elementari e medie.

Non solo, se i docenti in isolamento sono tanti, la scuola rischia proprio di chiudere. Visto che ogni insegnante segue più classi che resterebbero scoperte in attesa di supplenti. «Solo in un caso - spiega Tiziana Sallusti, preside dello storico liceo Mamiani di Roma - siamo riusciti a far lezione online con un docente in quarantena connesso da casa e gli studenti in presenza che lo seguivano da uno schermo in cattedra. Ogni scuola si organizza come può».

Le soluzioni

Le soluzioni adottate sono infatti diverse da scuola a scuola: c'è chi chiude l'istituto se i docenti in quarantena sono troppi, mediamente accade quando si superano le due classi in isolamento. E c'è chi invece decide di ridurre l'orario delle lezioni in presenza arrivando a fare due o tre al giorno, quando va bene.
Intervenire immediatamente sui contatti di un caso positivo o comunque sospetto è fondamentale: sia per il tracciamento sia per avvisare le famiglie e metterle nelle condizioni di organizzarsi con il lavoro a partire dal giorno dopo.


Poi, una volta capito il da farsi, scatta il momento del tampone. «Nel Lazio - spiega Cristina Costarelli, vicepresidente dell'Associazione nazionale dei presidi del Lazio - non abbiamo procedure lineari. Il problema riguarda soprattutto le scuole elementari e medie, che restano ferme. Per ogni classe quarantena dobbiamo poi trovare i supplenti e quest'anno, per pochi giorni, non viene nessuno».
Già, ma qual è il costo sociale delle quarantene? Ieri risultavano in isolamento domiciliare cioè fermi a casa in attesa del tampone liberatorio ben 70.103 persone mentre altre 4.700 circa erano ricoverate in ospedale a causa del Covid. A queste persone vanno sommate decine di migliaia di lavoratori extracomunitari che sono obbligati a stare a casa per 15 giorni al momento del ritorno in Italia.
E' dunque ragionevole stimare in circa 100.000 le persone in qualche modo bloccate anche parzialmente su un totale di circa 23 milioni di lavoratori.


Una stima del centro studi Ceis indica in 1.400 euro la riduzione di produzione media per chi è coinvolto dal Covid. Il calcolo è una media. Chiaramente i più colpiti sono i lavoratori autonomi e i professionisti che devono sospendere la loro attività per almeno due settimane oppure lavoratori che finiscono in cassaintegrazione per le ragioni più svariate (sanificazione degli ambienti, stop delle linee di montaggio et.). Basta dividere 1.400 euro per le due settimane di quarantena per capire che ogni isolamento domiciliare costa alla società almeno 100 euro al giorno.
Secondo Bankitalia, poi, la crisi scatenata dal coronavirus ha acuito il divario sociale ed economico delle famiglie italiane perché il 20% dei nuclei familiari con reddito basso ha subito una ulteriore riduzione delle entrate.
 

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