Covid, il sindaco Gori: «Dobbiamo anticipare il virus, serve il coprifuoco»

Covid, il sindaco Gori: «Dobbiamo anticipare il virus, serve il coprifuoco»
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Mercoledì 21 Ottobre 2020, 10:08

Le ferite causate dal Covid, a distanza di mesi lasciano cicatrici difficili da cancellare. Si capisce dal tono con cui Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, commenta la decisione di anticipare alcune misure per prevenire la diffusione del contagio: «Ho deciso di adottare alcuni provvedimenti, come il coprifuoco, prima rispetto agli altri - ha commentato il primo cittadino su Rtl 102.5, ospite della trasmissione "Non stop News" - si deve cercare di giocare d'anticipo rispetto all'epidemia, invece di seguirla con affanno, come è successo qualche mese fa».

A dare una speranza ci sono, comunque, i numeri: «La provincia di Bergamo è quella che in Lombardia, al momento, sta affrontando la situazione migliore, cioè con il numero dei contagi e dei ricoveri più basso - continua il sindaco - In questo incide il fatto che già il 30% ha contratto il virus e che i bergamaschi, avendo visto in faccia che brutta bestia è il Covid, sono oggi più prudenti rispetto ad altri cittadini di altre zone d'Italia».

Quindi un riferimento anche al tessuto economico della città: «La provincia bergamasca ha una forte tenuta delle imprese, sia le più grandi che quelle più piccole. Stiamo aiutando gli artigiani e i piccoli imprenditori, certo il clima di incertezza in cui si colloca questa seconda ondata non aiuta i consumi e il commercio, penso a ristoratori, baristi o chi ha un negozio all'interno di un centro commerciale. Queste persone vanno aiutate: lo deve fare il Governo, ma anche noi a livello locale dobbiamo stare loro accanto».

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Per affrontare la vicenda nel modo corretto, non si può prescindere da una capillare organizzazione del trasporto pubblico e della scuola, due degli argomenti più caldi del momento: «Sono state fatte scelte opportune, l'offerta dei mezzi è stata ampliata in alcuni orari, ma soprattutto le scuole hanno fatto un grande lavoro, con doppi ingressi e ben scaglionati. - continua Gori - Inoltre, negli istituti il 50% dei ragazzi fa lezione in presenza, l'altra metà a distanza. In questo modo la domanda di trasporto pubblico si è ridotta». Ma non finisce qui: «Monitoreremo la situazione. La soglia dell'80% di riempimento dei pullman non ci convince del tutto e riteniamo non sia pienamente sufficiente a scongiurare il rischio contagi. Vogliamo stare più bassi, intorno al 60%. Se si supererà tale limite, chiederemo rinforzi, anche a ditte private».

A tenere banco ci sono anche le polemiche ai diversi livelli di Governo: «Il provvedimento per la Lombardia, credo arriverà nella prima mattinata di oggi. Così ci aveva promesso il Governatore Fontana. Del resto il Comitato Scientifico regionale era stato chiaro, parlando di 600 persone in terapia intensiva nel giro di quindici giorni e oltre 4mila ricoveri per Covid. Si tratta di numeri paragonabili alla prima parte di marzo, quindi serve coraggio». Una battuta anche sullo "scontro" tra Fontana e Salvini: «Ho letto anche io che il presidente Fontana sarebbe stato preso per le orecchie da Salvini, che si sarebbe arrabbiato per questa decisione della Lombardia, la quale contraddice le sue precedenti posizioni. Io spero che Fontana mantenga la posizione condivisa con tutti i sindaci. Il dialogo fra le istituzioni è un valore in questo momento delicato, quindi mi auguro che non siano le scelte di un partito a modificare le decisioni. Qui si parla della salute dei cittadini: non c'è modo di arretrare rispetto alle nostre responsabilità», conclude Gori.

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