«Nelle Rsa sono stati violati i diritti umani». E' il duro bilancio di Amnesty Italia che oggi ha presentato il suo rapporto nell'anno del Covid. L'istituzione ha ravvisato una «violazione dei diritti umani in cinque campi», nelle strutture di residenza sociosanitarie e socioassistenziali durante la prima ondata della pandemia di Covid. Lo scrive in "Abbandonati", il rapporto sulle "violazioni dei diritti umani" nelle strutture per anziani, ricerca che riguarda in particolare la Lombardia, il Veneto e l'Emilia-Romagna. I cinque campi sono «diritto alla vita, alla salute, alla non discriminazione, al non essere sottoposti a trattamenti inumani e degradanti e al rispetto della vita privata».
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Da qui una serie di raccomandazioni e richieste, compresa «un'inchiesta pubblica indipendente per esaminare cosa non ha funzionato e dove sono le responsabilità e che indichi azioni concrete da mettere in atto a breve termine».
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«Nel cuore della prima ondata l'Italia, e altri grandi Paesi, hanno fatto scelte che ci sembrano profondamente sbagliate da un punto di vista etico, guardando alla vita solo in termini economici. In qualche modo - ha dichiarato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia - ci si è rassegnati al fatto che un pò di persone dovessero morire, come se non avessimo le strutture, i mezzi e la forza di affrontare quello che stava succedendo.