Fase 2 Coronavirus, troppi dubbi: dalla distanza ai trasporti, ecco i nodi da sciogliere

Fase 2 Coronavirus, troppi dubbi: dalla distanza ai trasporti, ecco i nodi da sciogliere
di Diodato Pirone
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Lunedì 20 Aprile 2020, 16:44 - Ultimo aggiornamento: 17:01

Le date diffuse dall'Osservatorio sulla salute nelle Regioni sul graduale raggiungimento della possibile "quota zero" nei contagi ripropongono una domanda: ora che succederà? Come affronteremo l'ormai imminente Fase 2 nella quale dovremo gradualmente imparare a convivere col mostro del Covid 19?

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I principali nodi da sciogliere sono i seguenti.

1) la comunicazione.
Nei prossimi giorni bisognerà spiegare bene agli italiani che riaffacciarsi fuori da casa con la Fase Due è cosa diversa dal "tana liberi tutti". Bisognerà invece mantenere la massima attenzione a abituarsi a mantenere regole severe di comportamento: il virus ci può aggredire in qualunque momento e in passato le pandemie hanno sempre avuto due o tre ondate talvolta più pericolose della prima.

2) il distanziamento.
Fino al vaccino resterà attiva la regola di stare lontano da altre persone per almeno un metro. C'è però un'ordinanza della Regione Toscana che impone una distanza minima di 1,80 metri. Probabilmente è presa dagli Stati Uniti dove il governo consiglia ai cittadini di osservare una distanza di 6 piedi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità parla però di un metro e sarebbe bene che il governo facesse chiarezza definitiva su questo punto.

3) occhio a macchinette del caffè e ascensori
La Fase Due  con il ritorno al lavoro  farà emergere la pericolosità di alcuni luoghi: le macchinette del caffè, i corridoi, gli ascensori. Andranno usati il meno possibile. Nell'accordo sindacale sulla riapertura di Ferrari si prevede che i bottoni degli ascensori vengano disinfettati due volte al giorno.

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4) le mascherine.
A giudicare da quello che si vede per strada,  ormai quasi il 100% delle persone che escono per la spesa lo fanno usando le mascherine che ormai si possono trovare abbastanza facilmente. In attesa che il governo le renda obbligatorie per tutti soprattutto quando si entra in un negozio o si sale su un autobus, va però fatta chiarezza. Innanzitutto devono coprire sempre la bocca e il naso. Per strada o all'aperto, sempre a patto di stare a un metro da altre persone, sono più che sufficienti anche mascherine di stoffa. E' bene adottare le chirurgiche nei luoghi chiusi (supermarket, studi medici, bus, treni, etc). Nei luoghi di lavoro dove si lavora vicini ai colleghi è bene usare le FFp2. Le FFp3 invece vanno usate nei luoghi dove il Covid la fa da padrone, come i reparti Covid di ospedali e Case di Cura o gli alberghi dove sono ospitati contagiati.

5) i trasporti.
Saranno completamente ripensati. Autobus e metropolitane non potranno ospitare più della metà dei posti disponibili. A Milano si sta pensando di disegnare sul pavimento delle carrozze della metro cerchi del diametro di due metri per indicare ai passeggeri il loro spazio di sicurezza. Nelle metro e nelle stazioni saranno usati termoscanner per misurare la temperatura delle persone. A Sestri Levante in Liguria oggi l'azienda di trasporto locale ha messo a disposizione autobus dedicati per trasportare in fabbrica i lavoratori della Fincantieri che ha riaperto: sono saliti solo 20 operai per ogni autobus.
 


6) gli orari di lavoro.
L'altra grossa novità saranno gli orari di lavoro. Uffici e negozi dovranno aprire e chiudere con orari scaglionati dalle 7 di mattina fino a sera e forse lavorare anche di sabato e domenica per impedire che si formino assembramenti.

7) l'app anti-covid.
Poiché tornando a lavorare i contagi fatalmente aumenteranno bisognerà scoprire subito chi si ammala per soffocare sul nascere eventuali focolai. Per questo sarà fondamentale che gran parte della popolazione (almeno il 70%) scarichi l'apposita App che si chiama Immuni che sarà lanciata nei prossimi giorni. Questa App - senza violare la privacy perché userà codici criptati - segnalerà a chi è stato vicino a un contagiato che potrebbe essere infetto.

8) tamponi e test del sangue.
Per questo, l'ultimo "pilastro" della Fase Due è quello di una nuova organizzazione delle Asl che dovranno assicurare un uso tempestivo e massiccio dei tamponi che non saranno più riservati solo a chi ha sintomi del Covid.
Per capire inoltre se si è stati contagiati o meno saranno usati anche test sierologici che in pochi minuti  - almeno nel 90% dei casi - individuano la presenza di anti-corpi nel nostro sangue. 

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