Virus, Ricciardi: «Servono più multe o faremo la fine di Israele e della Catalogna»

Coronavirus, Ricciardi: «Servono più multe o faremo la fine di Israele e della Catalogna»
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Lunedì 20 Luglio 2020, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 12:52

Più controlli e più sanzioni, altrimenti rischiamo un nuovo lockdown come in Isralele e in Catalogna. Questo il messaggio di Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza e presidente della Federazione mondiale delle associazioni di Sanità pubblica, che intervistato da La Stampa, dice: «Purtroppo vedo che le multe sono lo zero virgola qualcosa rispetto al numero delle persone fermate. Così non va». E su quanto fatto dal nostro paese misure per mettersi in sicurezza considerando il record di contagi nel mondo osserva: «Lo stiamo facendo, ma potremmo fare di meglio, senza abbassare la guardia, come purtroppo fanno un pò troppi in giro. 

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Siamo stati tra i pochi Paesi ad aver reagito bene e tempestivamente alla pandemia, ma ora dobbiamo fare di tutto per non arrivare impreparati alla battaglia di ottobre, quando il virus potrebbe rialzare la testa». «Diciamo - ricorda Ricciardi - che sarebbe stato meglio trovarci oggi vicino a zero contagi che non dover affrontare la possibile seconda ondata con i circa 200 casi che registriamo quotidianamente. Ma non saremo al sicuro fino a che non ne usciranno anche gli altri Paesi, dove per errori clamorosi come quelli che sono stati commessi in Usa e Brasile assistiamo a una tragedia assoluta». 

Su come invece risolvere il problema dei molti migranti che, nonostante siano positivi al virus non rispettano la quarantena dichiara; «Affrontandolo senza troppe ipocrisie. Parliamo di persone che se non lavorano non mangiano, quindi — compatibilmente con la nostra situazione economica — non troverei scandaloso prevedere per loro un sussidio di sostentamento. Certo è che dobbiamo prepararci a una transizione lunga e il problema dei costi non può essere ignorato». Per Ricciardi inoltre considerati i 600 focolai, gli assembramenti e le movide, rischiamo, «di fare la fine della Catalogna o di Israele. Se i focolai crescono di numero e volume c'è il rischio di non riuscire più a tenerli sotto controllo».

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«Allora - afferma - potrebbe capitare di dover creare delle zone rosse anche in luoghi di villeggiatura dove si finirebbe per restare intrappolati. Per questo meglio darsi tutti una regolata». Il consigliere di Speranza detta infine qualche consigli sui mezzi di trasporto da utilizzare per andare in vacanza: «Prima di tutto l'auto privata, ma anche i treni ad alta velocità sono ben organizzati per garantire la sicurezza. Altrettanto non si può dire per navi e aerei: in questi casi consiglio le compagnie che fanno distanziamento a bordo, oltre che nelle fasi di sbarco e imbarco».

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