Coronavirus Veneto, Zaia: «Siamo in guerra». Sospesa attività chirurgica: in ospedale solo emergenze​

Coronavirus Veneto, Zaia: «Siamo in guerra». Sospesa attività chirurgica: in ospedale solo emergenze
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Venerdì 13 Marzo 2020, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 15:42

Coronavirus Veneto, il presidente della Regione Luca Zaia nel punto stampa di oggi, 13 marzo 2020: «Siamo in guerra», questa la frase che sottenea le azioni portate avanti dalla Regione Veneto per combattere il virus che sta terrorizzando i cittadini. I dati aggiornati ad oggi: 1595 persone positive, coloro che sono stati intercettati con il tampone. «L'algoritmo dice che, se continua così, andiamo verso l'esaurimento dei posti base di terapia intensiva, a quel punto si attiveranno i 150 accessori, e speriamo di averne creati di nuovi».

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In ospedale garantite solo le emergenze. Sospensione con effetto immediato di tutta l’attività chirurgica programmata e ambulatoriale. Negli ospedali verranno garantite solo le emergenze. Per preservare i posti letto di area intensiva, in previsione di un massiccio afflusso di pazienti, la Regione del Veneto ha attivato una serie di nuove modalità operative dell'intero sistema sanitario disponendo, tra l'altro, la sospensione dell'attività chirurgica non urgente che richieda ricovero in terapia intensiva post operatoria. Con l'eccezione degli interventi indifferibili in considerazione delle condizioni cliniche dei pazienti, e la sospensione delle attività di specialistica ambulatoriale pubblica e privata convenzionata ad eccezione delle categorie temporali U (urgente) e B (breve) e degli ambiti materno infantile e oncologico. 

La nuova organizzazione operativa sarà valida fino al 15 aprile. Il provvedimento, in particolare, prevede la sospensione con effetto immediato di tutta l'attività chirurgica programmata «per la quale è previsto il ricovero in terapia intensiva post operatoria ad eccezione degli interventi indifferibili in considerazione del quadro clinico dei pazienti, e in particolare nell'ambito della chirurgia oncologica tenendo conto della storia naturale della malattia e dei protocolli integrati con chemio e radioterapia adiuvante». Per disporre di personale per la gestione dei posti letto aggiuntivi sia di terapia intensiva che semintensiva «si richiede di ridurre l'attività chirurgica programmata non urgente nell'ottica di recuperare personale per garantire la gestione di tali posti letto attivati secondo il piano regionale per la gestione emergenza Covid-19». Viene poi stabilita la sospensione di tutta l'attività di specialistica ambulatoriale delle strutture pubbliche e private accreditate a eccezione delle prestazioni prioritarizzate come U e B, garantendo, sia come prime visite specialistiche che di controllo, l'attività in ambito materno-infantile ed oncologico.
 

 
 

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