Coronavirus Veneto, Zaia: «Lockdown non esiste più». Ressa su bus e vaporetti

Coronavirus Veneto, Zaia: «Lockdown non esiste più». Ressa su bus e vaporetti
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Mercoledì 15 Aprile 2020, 10:33 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 10:37

Coronavirus, in Veneto stamani si registrano 110 positivi in più di ieri e altri 7 morti. I casi positivi di Covid19 oggi in Veneto sono saliti a 14.624, 110 in più rispetto a ieri sera, mentre scendono a 16.958 le persone in isolamento domiciliare, in calo i pazienti ricoverati in ospedale, a 1.402, 12 in meno rispetto a ieri, stabili quelli ricoverati in terapia intensiva: 219 (1 in più rispetto a ieri), i deceduti in totale dal 21 febbraio sono saliti a 940, 825 i morti in ospedale, 7 in più rispetto a ieri sera; salgono a 1824 i pazienti guariti e dimessi.

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Zaia: «Lockdown non esiste più». «Il nostro modello matematico, realizzato in proprio, ci dice che la fase acuta si esaurirà verso fine maggio. Ma il fatto è che il lockdown non esiste più. Non per quello che fa il Veneto. Ma perché il governo ha chiuso la fase del lockdown. Nel senso che la chiusura non esiste più. Non c'è. È finita quando il governo ha delegato alle prefetture l'approvazione delle deroghe per le aziende che ritenevano di dover rimanere aperte. E probabilmente, grazie al silenzio assenso, molti hanno riaperto». Così il governatore del Veneto Luca Zaia in un'intervista al Corriere della sera. «Non entro nel merito, ma lo si vede dal traffico, dalle immagini dei tg, da tutto. Da amministratore, devo prendere atto che c'è più gente in strada. Ma non perche l'ho deciso io - osserva - dato che le regole, che sono statali, consentono le aperture che ci sono oggi, io mi concentro sulla salute dei veneti, penso alle regole, ai gel, ai controlli sulle distanze sociali»; e «quando ho visto certe foto mi sono girate le scatole. C'è stato un incendio nei giorni scorsi, e si è scoperto che c'erano persone a 200 chilometri da casa, altro che i 200 metri dalla porta». Poi, «ho anche il dovere di occuparmi della ripartenza. Parlo con molti imprenditori, oggi ho sentito Renzo Rosso. E loro mi dicono che è necessario ripartire, certo con responsabilità e gradualità. Chiedono solo di poter programmare il lavoro, non c'è bisogno delle aziende piene già domani; sappiamo bene che le mascherine non le butteremo via per mesi. E dunque, bisogna iniziare un percorso di convivenza».



Folla sugli autobus. Subito dopo le prime riaperture in Veneto, gli autobus, e a Venezia i vaporetti, sono stati presi d'assalto da troppi passeggeri, troppi vicini, in violazione delle distanze di sicurezza. Le denunce dei cittadini sui social sono riportate dal Gazzettino, che mostra le foto scattate dai passeggeri.




 
 
 
 
 

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