Coronavirus, 59 suore positive, una è grave. «Nessun contagiato fuori dai loro conventi»

Coronavirus, 59 suore positive, una è grave. «Nessun contagiato fuori dai loro conventi»
di Franca Giansoldati e Camilla Mozzetti
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Sabato 21 Marzo 2020, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 09:48


Città del Vaticano Il micidiale virus ha varcato la soglia dei conventi. A Roma ce ne sono già due che sono stati infettati dal Covid-19 e la notizia, vista l'età media avanzata delle religiose, non fa dormire sonni tranquilli né il Vicariato né il Papa che è già piuttosto scioccato per le notizie che arrivano da Bergamo, Brescia, Cremona, Milano, Lodi dove sono morti oltre venti sacerdoti e sono stati chiusi seminari. La notizia del contagio nei due conventi romani Papa Francesco l'ha ricevuta due giorni fa e si è attivato subito per avere maggiori dettagli. Ad annunciarla ieri è stato l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato: «Di entrambe le situazioni è stato avvisato il prefetto di Roma e avviate le indagini epidemiologiche delle Asl competenti, la sorveglianza e il controllo delle malattie infettive dello Spallanzani». In pratica sono stati isolati due istituti di suore con un totale di 59 casi positivi.
 

 


I CONTAGI
Il primo Istituto è quello delle Figlie di San Camillo sulla via Anagnina a Grottaferrata, dove sono risultate positive ben 40 suore e due di queste sono state ricoverate, una allo Spallanzani e l'altra all'Umberto I. Poi è stato isolato anche l'istituto della congregazione delle suore angeliche di San Paolo, situato sulla via Casilina. Qui, invece, i casi di positività sono 19 su 21 totali. Ancora da accertare le cause del contagio in entrambe le strutture. Non è escluso che alcune suore di Grottaferrata abbiano fatto visita alle consorelle della Casilina che ospitano tra l'altro l'omonimo istituto scolastico San Paolo con oltre 300 alunni tra materne, elementari, medie e superiori. I genitori degli studenti ieri, comunicando via chat, hanno al momento escluso casi di Covid-19 anche se le dinamiche del contagio restano da accertare. La prima suora a sentirsi male nell'istituto sulla Casilina è stata ricoverata lo scorso weekend a Tor Vergata e lei si occupa molto dei bambini della materna. Che qualcuno, magari asintomatico, quando le scuole erano ancora aperte abbia portato dentro il virus? È un'ipotesi su cui si sta lavorando. Per ora Don Rino Matera, il sacerdote che va a dire la messa nella loro cappella, racconta che le suore contagiate sono sintomatiche ma non gravi. Il loro isolamento però comincia a creare problemi alla loro quotidianità perché stanno finendo le scorte alimentari, la maggior parte sono anziane, non ci sono supporti infermieristici. Davanti all'istituto c'è una pattuglia di polizia fissa.

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Più complessa la vicenda del contagio alle suore di San Camillo, anche perché si sospetta che il virus sia stato portato nel convento da una religiosa che andata al policlinico Casilino, un tempo di proprietà dell'istituto e anche all'ospedale Madre Vannini, abbia contratto il virus già diverso tempo fa portandolo poi nel convento. Ma sono tutte notizie che non trovano conferme. «Anche noi stiamo cercando di capire la situazione, stiamo ricevendo molte telefonate e la superiora è molto occupata a gestire l'emergenza e non può parlare. Ma stiamo bene» ha risposto una delle suore camilliane al centralino. Il sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti intanto rassicura: «Le suore risultate positive al tampone sono rimaste tutto il tempo nel convento. Nessuna zona rossa per la nostra città» perché «il cluster è contenuto interamente e unicamente all'interno dell'istituto religioso».
 

 

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