Coronavirus, gli italiani bocciano Governo e Regioni sulla gestione dell'emergenza, ma non hanno paura

Coronavirus, gli italiani bocciano Governo e Regioni sulla gestione dell'emergenza, ma non hanno paura
di Simone Canettieri
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Mercoledì 4 Marzo 2020, 13:13

L’Istituto di ricerca Quaeris, in collaborazione con l’Istituto Milton Friedman, ha effettuato un sondaggio di opinione sull’emergenza Coronavirus. Un primo aspetto interessante che emerge dal sondaggio riguarda il confronto tra l’impegno del Governo italiano e del Governo cinese per impedire la diffusione del COVID-19. Il 54% degli intervistati ritiene che il nostro Governo non abbia fatto quanto era possibile per contrastare il fenomeno, mentre ben il 68% pensa che in Cina lo sforzo non sia stato adeguato. Gli italiani ritengono quindi che il nostro governo sia stato più efficiente di quello cinese nel tamponare la situazione, seppur per la maggioranza esprimono comunque un giudizio negativo.

Il 55% degli intervistati invece ha fiducia nel nostro sistema ospedaliero tanto da pensare che le strutture ospedaliere italiane siano all’altezza per fronteggiare l’emergenza. Anche per quanto riguarda le misure messe in atto dalle Regioni italiane per contrastare la diffusione del virus il giudizio è negativo, infatti quasi il 58% le ritiene inefficaci. Il 53% degli Italiani, invece, a differenza di quanto si possa pensare, è contrario alla chiusura dei confini nazionali per contrastare l’estensione del fenomeno e, solo il 44%, è soddisfatto della reazione del governo in questa situazione, con un picco di maggiore soddisfazione tra le regioni del nord (48%).

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Il timore di contagio è basso, pari quasi al 15%, ed è maggiore, come si poteva presumere, tra gli intervistati residenti nel nord, ma nell’insieme circa l’85% degli italiani non ha paura del virus e questa è una buona notizia. Anche se si può presumere ci sia l’effetto NIMBY (not in My backyard), che quindi le persone pensino non possa accadere a loro di essere contagiati, ma che il rischio in generale sia comunque alto. Giorgio De Carlo, direttore dell’Istituto demoscopico Quaeris, comunicando i dati rilevati nell’analisi demoscopica eseguita nei giorni scorsi su un campione rappresentativo di Italiani.



 

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