Coronavirus, l'ira di Salvini sul nuovo decreto di Conte: «Non si fanno le cose a metà»

Coronavirus, l'ira di Salvini sul nuovo decreto di Conte: «Non si fanno le cose a metà»
di Mario Ajello
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Giovedì 12 Marzo 2020, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 14:08

Il decreto anti coronavirus non basta:  Matteo Salvini ha spesso ondeggiato in queste settimane, passando dal “non si può fermare tutto” al “fermiamo tutto”. Adesso non è affatto soddisfatto dal decreto Conte che pure (ma a metà) va incontro alle richieste dei governatori leghisti del Nord. “Ho letto il decreto tutta la notte, non basta: leggo che possono rimanere aperti ferramenta, lavanderie, profumerie e tabaccherie".
 



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In radio, Salvini così rincara la dose: "I medici ci chiedono di chiudere tutto quello che non è strategico per il Paese per il bene della salute pubblica. Poi leggi il decreto e vedi che nel mondo industriale, del trasporto, è tutto aperto: a Milano, per dire, la metropolitana è affollata. Insomma, le cose o si fanno o non si fanno per farle a metà", ha aggiunto Salvini.

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