Coronavirus, Ramadan al via in Italia per 2 milioni di musulmani. Gli imam: «Sermoni e preghiere in streaming»

Coronavirus, Ramadan al via in Italia per 2 milioni di musulmani. Gli imam: «Sermoni e preghiere in streaming»
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Lunedì 20 Aprile 2020, 15:28
Sarà un Ramadan in streaming: il mese sacro per i musulmani inizia venerdì e gli imam in Italia sono alla ricerca di nuovi strumenti per coinvolgere i fedeli ai tempi del Covid-19. A festeggiare saranno circa due miioni di fedeli. L'emergenza coronavirus, che ha imposto tra l'altro la chiusura delle moschee, costringe famiglie e comunità a «rinunciare a ritrovarsi la sera nei centri islamici e nelle moschee per recitare insieme il Corano come supporto al digiuno diurno», spiega Yahya Pallavicini, imam della moschea Al Wahid di Milano e presidente della Comunità religiosa islamica italiana. 

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Insomma, un Ramadan in isolamento, in cui lo streaming sarà protagonista. 
«Il sermone della preghiera del venerdì durante il Ramadan sarà trasmesso in streaming su Facebook in modo da raggiungere tutti i fedeli nelle loro case. E anche lezioni e momenti di riflessioni collettiva saranno diffusi via web», spiega Izzedin Elzir, imam di Firenze ed ex presidente dell'Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia (Ucoii) ad Aki - AdnKronos International. Secondo Elzir, l'arrivo del Ramadan, uno dei cinque pilastri dell'Islam, in questo momento di difficoltà è una «sfida» che «dobbiamo trasformare in un'opportunità per riscoprire i rapporti familiari e per riflettere. Restare a casa non significa non fare niente, è un momento per esaminare la nostra vita ed il rapporto che abbiamo con Dio e con il prossimo».

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L'imam di Napoli Amar Abdallah ha già «avvertito i fedeli tramite internet, è un dovere restare a casa».
Sarà un mese di Ramadan «particolare», «a cui non siamo abituati». L'attuale situazione in Italia e nel resto del mondo «ci impone di restare a casa ed osserveremo le regole», sottolinea l'imam, ricordando come i musulmani aspettino questo mese ogni anno per «avvicinarsi spiritualmente a Dio». «Durante questo periodo siamo abituati a frequentare le moschee e a svolgere l'iftar insieme, ma quest'anno non sarà così e obbediremo alla legge italiana», evidenzia Abdallah, nella cui moschea ogni venerdì, prima del coronavirus, si radunava un migliaio di persone. 
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