Coronavirus, over 60: c’è il ritorno all’attività, fuori di casa in 400 mila

Coronavirus, anche per gli over 60 c è il ritorno all attività: fuori di casa in 400 mila
di Rosario Dimito
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Lunedì 27 Aprile 2020, 01:20 - Ultimo aggiornamento: 14:42

L’opzione della task force Colao di escludere gli over 60 dalla fase 2 al via dal 4 maggio, avrebbe ridotto del 9% la forza lavoro di manifattura, commercio, servizi, più eventuali comparti che si sarebbero potuti aggiungere (attività delle agenzie viaggio, tour operator, servizi di prenotazione, biblioteche archivi, musei). Questa proposta è stata cassata subito da Giuseppe Conte ma ha suscitato ugualmente discussioni, proteste, lamentele nel mondo politico, imprenditoriale, economico, sociale e nella stessa squadra di esperti guidata dall’ex top manager di Vodafone e Rcs che si è divisa al suo interno sulla condivisione di tener fuori una fascia di lavoratori ancora motivata e intraprendente.

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Nelle carte riservate del Comitato tecnico scientifico (Cts) con il supporto di Inail, consegnate all’esecutivo, di cui Il Messaggero è entrato in possesso, ci sono alcune simulazioni fatte in previsione della ripresa, tra una settimana con il coinvolgimento dei dipendenti verdi-verdi secondo la bollinatura Ateco (basso rischio e grado 1 di aggregazione sociale) e verdi-gialli, allargando la possibilità di rimettere in gioco anche quei dipendenti di attività con basso rischio ma un grado di aggregazione sociale 2-3. 

RISCHI E AGGREGAZIONI
All’interno della documentazione c’è una tabella esplicativa perché fa la fotografia di tutti gli occupati che si apprestano a rientrare. I dipendenti di manifatture, commercio, servizi, pescati da Colao, d’intesa con il governo e il supporto degli scienziati e di Inail - descritti come verdi-verdi -: sono in tutto 4.057.552 di cui 369.181 mila sono rappresentati dagli over 60 (9%). Se ai 4 milioni si tolgono 861.384 che lavorano in smart working (pari al 21,2%) si arriva ai 2,8 milioni che è la stima degli addetti fisicamente al lavoro dalla prima settimana del prossimo mese. 
Del 9% che ha superato la soglia dei 60 anni, nella manifattura lavorano in 234.983, 73 mila nelle costruzioni, 32,2 mila nel commercio, 14,9 mila nell’immobiliare, 12,6 mila nelle attività professionali. Se si aggiungono i 40.407 cosiddetti verdi-gialli (24,1 mila commercio, 13,7 mila noleggio, agenzie viaggi e 2,5 mila altre attività di servizi), si raggiunge quota 409.588 over 60 che rischiavano altre settimane di soggiorno casalingo forzato, privando il mondo del lavoro di un apporto significativo sotto tutti i punti di vista.

Il totale dei lavoratori da remoto, invece, cresce a 985.276 se si considerano gli addetti alle fasce verdi-gialli (123.892) con una stima di addetti fisicamente in tuta tra una settimana di 3,1 milioni. Ma come sono ripartiti i dipendenti ora sospesi rispetto ai livelli di rischio Inail? Le attività manifatturiere occupano 2,5 milioni di addetti, le costruzioni 802,7 mila, il commercio all’ingrosso e dettaglio, riparazioni auto e moto 354 mila, l’immobiliare 164 mila, gli studi professionali, scientifici e tecnici 139,1 mila. E infine con i 14 mila dell’estrazione di minerali da cave e miniere, si raggiunge i 4,5 milioni appunto. Con i 151 mila addetti al noleggio, agenzie viaggio, servizi di supporto alle imprese, da Inail classificati verde-giallo per basso rischio contagio ma classe di aggregazione sociale 2 o 3 in funzione del risultato finale tra esposizione (da 0 a 4 a seconda della probabilità di entrare a contatto con altri), prossimità (lavoro effettuato da soli o meno), aggregazione (misura la presenza di terzi limitata fino ad aggregazioni intrinseche) si raggiunge la cifra di 444.103 che porterà il numero degli occupati dal 4 maggio a 4,5 milioni.


 

 
 
 

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