Coronavirus, picco raggiunto. Flessione di ricoveri. L'esperto: «Durerà fino a luglio»

Coronavirus, picco raggiunto. Flessione di ricoveri. L'esperto: «Durerà fino a luglio»
di Lorenzo De Cicco e Mauro Evangelisti
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Mercoledì 1 Aprile 2020, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 16:23

La percentuale di incremento dei nuovi casi positivi scende al 3,98 per cento, quello dei ricoveri all'1,4. Il picco è stato raggiunto, anzi il plateau come lo definisce Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità. E se il dato dei contagiati è troppo legato a variabili come il numero dei tamponi effettuati, la casella di chi finisce in ospedale conferma che la diffusione del coronavirus Sars-CoV-2 non si è fermata, ma è comunque decisamente più lenta.

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Significa che ci avviciniamo alla tanto auspicata crescita zero? Sì, ma non sarà raggiunta in tempi rapidi. «Non mi sembra realistico ipotizzare un azzeramento dei contagi per metà maggio, come letto in alcuni studi - dice al Messaggero Roberto Bernabei, membro del Comitato tecnico scientifico dell'emergenza - Credo che fino a luglio avremo a che fare con il virus».

Naturalmente non significa protrarre il lockdown di questi giorni fino all'estate. Il comitato, ha raccontato Bernabei in conferenza stampa, sta lavorando per capire in quali fasi scandire una riapertura graduale. Ma fino a luglio, stando alle previsioni, dovremo convivere con il Covid. «Siamo arrivati a 20 giorni da quando è iniziata la stretta, per questo sarà importante valutare i nuovi dati che arriveranno nelle prossime ore per arrivare a una previsione più dettagliata».

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LA CURVA
Bernabei (direttore del Dipartimento delle Scienze dell'invecchiamento del Policlinico Gemelli) ha affiancato ieri pomeriggio il capo della protezione civile, Angelo Borrelli, nell'illustrazione dei dati sull'andamento del contagio. Più nel dettaglio: i casi attualmente positivi (senza i deceduti e i guariti) sono passati da 75.528 a 77.365 (più 1.937, cioè più 2,5 per cento); i casi totali invece aumentano del 3,98 per cento: sono 4.053 in più del giorno precedente, per un totale di 105.792. Costante e doloroso il numero dei deceduti: ieri ne sono stati conteggiati 837, 25 in più del giorno prima, per un totale di 12.428. Secondo le ultime rilevazioni dell'Istituto superiore della Sanità, l'83,5 per cento aveva più di 70 anni, ma ci sono già due casi di età compresa tra i 20 e i 29 anni, e 25 tra i 30 e i 39 anni. Per quanto riguarda i guariti, sono 15.729 (ieri 1.109). Raccontata in un altro modo: dei 105 mila contagiati rilevati in Italia, il 14,9 per cento è guarito, l'11,7 è morto, il 43 ha sintomi meno forti ed è in isolamento a casa, il 3,8 è in terapia intensiva, il 26,6 è ricoverato in altri reparti. I tamponi eseguiti sono 506mila, ma Borrelli ha precisato che ogni paziente positivo «ne fa almeno 3». Flash dalle regioni: il Lazio vede scendere l'incremento dei nuovi casi sotto il 6 per cento malgrado il nervo scoperto di rsa e case di riposo; in Lombardia sono diminuiti gli accessi alle terapie intensive; in Emilia-Romagna parlano del dimezzamento dei nuovi contagiati, «di una discesa dell'infezione: è la prima buona notizia».

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