Coronavirus, muore un altro vigile del fuoco: era stato a Capannelle e Montelibretti, ha contagiato anche il padre

Coronavirus, muore un altro vigile del fuoco: era stato a Capannelle e Montelibretti, ha contagiato anche il padre
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Giovedì 9 Aprile 2020, 17:02 - Ultimo aggiornamento: 18:20

E' morto a Palermo Giuseppe Coco, 50 anni: è il terzo vigile del fuoco a perdere la vita per il Covid-19, un'emergenza affrontata senza alcuna protezione nonostante i ripetuti allarmi del sindacato Usb sulla situazione dei lavoratori più a rischio contagi. Lavoratori silenziosi, come i medici, che magari vengono chiamati eroi. E senza che nessuno abbia mosso un dito Giuseppe ha finito per contagiare anche il padre, che è morto poco prima di lui. 

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Giuseppe Coco, infatti, prestava servizio al comando di Catania ma era anche istruttore alla Scuole centrali anticendi delle Capannelle a Roma e Montelibretti nel Reatino: in entrambe le strutture a fine febbraio vi erano stati degli allievi risultati positivi al coronavirus. Niente però era stato fatto. Così era rientrato a Catania da Montelibretti un mese fa e subito dopo si era ammalato, ma per più di una settimana non ha ricevuto soccorsi medici. Con il risultato di contagiare il padre, e solo quando si è aggravato, Giuseppe è stato ricoverato ed è risultato positivo al tampone. Un ulteriore aggravamento ne ha fatto disporre il trasferimento a Palermo, dove è morto questa mattina. 

A Catania erano due i pompieri positivi al Coronavirus. Il secondo non ha complicazioni del quadro clinico. Altre decine di pompieri sono stati sottoposti a tampone, ma sono risultati negativi: anche un collega che, in servizio, aveva dormito di notte con Giuseppe Coco, addetto alla manutenzione delle autopompe che si utilizzano nell'aeroporto internazionale di Catania. Il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Giuseppe Verme, ha annunciato che i tamponi saranno per precauzione ripetuti. Nelle caserme dei vigili del fuoco di Catania e provincia sono state attuate misure di forte contenimento, come la distanza di tre metri tra il personale presente.

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Due giorni fa il capo del Corpo, Dattilo, aveva annunciato che a breve arriveranno i Dpi anche per i vigili del fuoco italiani e che entro la fine del mese di aprile si pensa di mettere in sicurezza l’80% dei comandi nazionali.  Troppo tardi per Giuseppe come per i suoi colleghi Giorgio e Luigi deceduti per aver combattuto a mani nude no nsolo contro il virus ma contro la più ottusa burocrazia italiana, pronta a incensare persone che svolgono il proprio lavoro ma non a dare loro gli strumenti giusti per farlo. 
 
«Alla sua famiglia, al Capo del Corpo Fabio Dattilo invio la mia totale vicinanza, unita al ringraziamento per l'impegno dei Vigili del Fuoco in questa fase di emergenza sanitaria». Così il viceministro dell'Interno Matteo Mauri. 

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