Coronavirus, imprese funebri: «Al centro-sud i decessi i morti in linea con l'anno scorso, anzi anche meno»

Coronavirus, imprese funebri: «Al centro-sud i decessi sono in linea con l'anno scorso»
di Giuseppe Scarpa
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Venerdì 17 Aprile 2020, 12:15
Meno morti rispetto all’anno scorso nel centro-sud Italia nonostante l'emergenza coronavirus. O al massimo un trend costante. Parola delle imprese funebri. “Siamo stupiti”. Afferma Alessandro Moresco del Consorzio Cronos funeraria. Moresco, al vertice di un gruppo di 15 aziende che lavorano tra Roma e provincia, ha pochi dubbi. “Siamo in linea con i decessi degli anni passati”.

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E anzi il suo consorzio ha anche registrato una lieve contrazione tra i primi tre mesi e mezzo del 2020 rapportati allo stesso periodo del 2019: “820 servizi rispetto agli 800 di questo anno”. Si tratta, secondo Moresco, di un andamento che hanno riscontrato anche altri colleghi del Lazio: “Ci sentiamo spesso e anche loro non registrano differenze in relazione al 2019”.


Affermazioni che sorprendono alla luce dell’emergenza coronavirus. Tuttavia la testimonianza di Moresco non è un caso isolato. Ad Avellino, in Campania, Walter Giordano, titolare di Onoranze Funebri Irpinia, spiega che “se si rapportano i primi tre mesi del 2019 con quelli del 2020 si nota un calo: 413 rispetto ai 384”.

A Palermo Eugenio Zimmatore, proprietario dell’Agenzia di onoranze funebri Zimmatore, sottolinea che “per quanto riguarda la mia azienda i numeri sono in linea con quelli dell’anno precedente”. E aggiunge: “in qualità di consigliere di Feniof (Federazione Nazionale Imprese Onoranze Funebri) sento costantemente anche i colleghi siciliani, molti di loro ritengono ci sia stata addirittura una diminuzione di decessi”.

Il segretario nazionale di Feniof Alessandro Bosi spiega che la mortalità “è aumentata molto in alcune zone d’Italia mentre in altre è rimasta pressoché costante”.

Poi precisa: “disporre di dati certi adesso è comunque prematuro”. I numeri infatti vanno presi con le pinze, in piena pandemia una lettura affrettata potrebbe distorcere il quadro degli avvenimenti. Basta poi spostarsi in Lombardia per fotografare una condizione radicalmente diversa. Ecco cosa dice Antonio Ricciardi, il presidente del Centro funerario bergamasco. La sua azienda è attiva soprattutto a Bergamo e nella media Valle Seriana: “C’è stato un picco spaventoso di interventi. Dal primo gennaio al 16 aprile del 2019 abbiamo operato in 457 casi, nello stesso lasso di tempo questo anno siamo intervenuti per 1498 decessi”.

A confermare il fatto che la Lombardia è stata falciata dal Covid-19, come nessun’altra regione d’Italia, c’è anche la testimonianza di Emanuele Moscatelli, proprietario di Servizi Funebri Nebuloni, che lavora soprattutto su Milano e provincia. “Il primo quadrimestre del 2020 è stato molto intenso, abbiamo registrato un numero di servizi corrispondente pari ai sei mesi dell’anno scorso”.
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