Coronavirus a Milano, Lega: «Sala chiuda le scuole». Il sindaco: no allarmismi. Due positivi nel capoluogo

Coronavirus a Milano, Lega: «Sala chiuda le scuole». Il sindaco: no allarmismi. Anziano positivo al San Raffaele
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Sabato 22 Febbraio 2020, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 01:21

Sale a 47 il numero dei contagiati in Lombardia dal coronavirus, di cui due nel capoluogo: si tratta di un uomo di Sesto San Giovanni e un altro di Mediglia. Il primo positivo a Milano è un uomo di 78 anni, ricoverato al San Raffaele da cinque giorni. Lo ha spiegato in una nota il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, che sta presiedendo l'unità di crisi con l'assessore al Welfare, Giulio Gallera. Il secondo è un abitante di Mediglia, a Sud del capoluogo, che era ricoverato all'ospedale di Melegnano e che ora sarebbe stato trasferito al Sacco.

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«Dei 7 nuovi casi appena confermati rispetto ai 39 già comunicati questa mattina (due dei quali in provincia di Pavia e altrettanti in provincia di Cremona) - spiega una nota della Regione -, uno è residente a Sesto San Giovanni (MI) ed è attualmente ricoverato all'Ospedale San Raffaele. Gli altri 6 provengono dalle zone già interessate dall'infezione». 

«Sono in corso le ricostruzioni per capire quali contatti abbia avuto l'uomo nell'ultimo periodo, cercando di stabilire se abbia avuto contatti con i contagiati legati al focolaio lodigiano». Lo scrive Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni, un cui residente «ricoverato da una settimana all'ospedale San Raffaele di Milano, è risultato positivo al coronavirus». «Siamo in contatto con Regione Lombardia e con le autorità sanitarie - dice il sindaco - per seguire gli sviluppi e decidere che azioni intraprendere». «Non è il momento di farsi prendere dal panico, ma - aggiunge - di tenere i nervi saldi e collaborare per il bene della comunità con impegno». Con il caso del paziente residente a Sesto San Giovanni che ha contratto il Coronavirus ed è attualmente ricoverato al San Raffaele di Milano «siamo entrati ufficialmente a Milano, c'è un aumento esponenziale, ed è opportuno alzare l'allerta».

Lega a Sala: chiuda le scuole. La Lega al Comune di Milano chiede al sindaco, Giuseppe Sala, di chiudere le scuole come misura per i contagi da Coronavirus in Lombardia. «Coronavirus, primo caso a Milano. Vanno chiuse le scuole», ha commentato il capogruppo del partito al Comune di Milano, Alessandro Morelli. No del sindaco. «Alcuni cittadini mi chiedono di chiudere gli uffici pubblici. E allora perché non gli stadi? O le aziende? O i negozi? Che differenza c'è? Stiamo seguendo questa crisi sanitaria con responsabilità, non sottovalutiamo niente, ma non vogliamo neppure fomentare allarmismi». Lo spiega il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sulla sua pagina Facebook, parlando della situazione in città dopo i contagi da Coronavirus in Lombardia.




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La donna morta aveva anche altre patologie. Si chiamava Giovanna Carminati l'anziana di 77 anni trovata morta nella sua villetta a Casalpusterlengo, nel Lodigiano, che è risultata positiva al coronavirus nel tampone fatto post-mortem. L'anziana, che si era recata all'ospedale di Codogno nei giorni scorsi, aveva altre patologie e quindi, ha spiegato l'assessore al Welfare Giulio Gallera, si attende l'esito dell'autopsia per conoscere l'esatta causa della morte. Certo è che aveva contratto il coronavirus.

Il palazzo di Giustizia di Milano non chiude per il coronavirus. I vertici degli uffici giudiziari milanesi, in particolare il presidente del Tribunale di Milano, Roberto Bichi, e il Procuratore della Repubblica, Francesco Greco, assicurano che l'attività di ogni settore del palazzo di Giustizia di Milano, come le udienze e l'accesso alle cancellerie, si svolgerà regolarmente. Bichi e Greco hanno spiegato che al momento le uniche indicazioni, in linea con la direttiva del ministero della salute e della Regione Lombardia del 21 febbraio 2020, riguarda l'invito «sino a nuova disposizione a non raggiungere il luogo di lavoro» per i i dipendenti «residenti nei comuni di Codogno, Castiglione d'Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano». Tale disposizione vale per tutti gli uffici dei Tribunali del distretto della Corte D'appello di Milano.

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Saccone (Prefetto di Milano): «Pronti ad adottare provvedimenti»​. «Parliamo di una grande città italiana e le complicazioni sono importanti e dobbiamo tenerne conto. Non ci sono evidenze da farci pensare alla chiusura di servizi pubblici ma noi siamo pronti e ci stiamo attrezzando per poter adottare tutti i provvedimenti necessari». Lo ha detto il Prefetto di Milano, Renato Saccone, al termine del tavolo che si è tenuto in prefettura a Milano. «Sarà necessario agire in piena concordanza con le linee nazionali. Domani faremo un altro punto - ha aggiunto -. Le imprese e anche gli uffici pubblici potranno fare ricorso al tele lavoro e ridurre la mobilità sul territorio. In serata o al massimo domani mattina avremo indicazioni dal governo e le valuteremo domani mattina. Siamo pronti ad adottare provvedimenti omogenei»

Gallera: evitare la circolazione del virus

«Stiamo chiedendo nel confronto con il ministero tutto quello che può portare a fare in modo di evitare la circolazione del virus. Il fatto che i contatti più stretti dei positivi vengono tenuti separati dagli altri, nel corso del tempo è la strada giusta». È quanto ha sottolineato l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, durante una conferenza stampa in Regione.

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Rinviata, fiera occhiali a Milano. Il consiglio di amministrazione di Mido, la più importante manifestazione nel settore degli occhiali a livello mondiale in programma dal 29 febbraio al 2 marzo a Milano, ha deciso di posticipare l'edizione del 2020 tra fine maggio e la prima metà di giugno a causa della crisi causata dall'emergenza del coronavirus. Il rinvio è una decisione presa nel rispetto «della gravità della situazione attuale e in risposta ai nostri espositori e visitatori», afferma Giovanni Vitaloni, Presidente di Mido. «L'evoluzione della crisi sanitaria in atto nel nostro Paese - aggiunge - non ci ha lasciato alcun dubbio nella determinante scelta di posticipare l'edizione 2020 di Mido. Abbiamo prontamente definito e individuato un periodo dell'anno che andasse incontro alle esigenze del settore dell'eyewear italiano e internazionale».

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Tribunali Milano, personale del lodigiano a casa. Devono restare a casa tutti coloro che lavorano nei tribunali del distretto della Corte d'appello di Milano che risiedono nei comuni del basso lodigiano colpiti dal coronavirus. È quanto ha deciso il presidente della Corte d'appello di Milano Marina Tavassi. Nella sua direttiva, Tavassi dispone che «in via precauzionale, il personale di magistratura, togati e onorari, il personale amministrativo nonché tutte le persone che svolgono stage formativi presso gli Uffici e che siano residenti nei suddetti comuni, si astengano dall'attività lavorativa/formativa presso tutti gli Uffici giudiziari del Distretto sino a nuova disposizione». Nel distretto della Corte d'Appello di Milano operano nove tribunali: Como, Milano, Monza, Pavia, Lodi, Busto Arsizio, Lecco, Sondrio e Varese. La Procura di Milano ha deciso inoltre che gli uffici e le segreterie dei pm restano funzionanti ma saranno chiuse al pubblico e quindi gli atti verranno depositati all'Urp, cioè all'ufficio relazioni con il pubblico.

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Luxottica resta aperta. Non c'è nessun piano di chiusura della sede di Milano di Luxottica per l'emergenza Coronavirus. Secondo quanto si apprende dall'azienda, il gruppo sta monitorando la situazione e vagliando varie ipotesi sulle decisioni da prendere nei prossimi giorni, a partire da lunedì, quando riapriranno gli uffici. Per ora, al pari di altre grandi multinazionali con sede a Milano, Luxottica ha previsto lo smartworking per i dipendenti residenti nei comuni del lodigiano interessati dal contagio.

 
 

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