​Coronavirus, ogni sera alle 18.30 la messa va in streaming: a Genova il piano B di don Giacomo

Coronavirus, ogni sera alle 18.30 la messa va in streaming: a Genova il piano B di don Giacomo
di Alessandra Spinelli
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Martedì 25 Febbraio 2020, 17:35 - Ultimo aggiornamento: 17:39

Si è definito «un prete marittimo, navigante per molti anni». E anche navigare anche in Rete per lui non è un tabù. Tanto che quando è scattata l'ordinanza della Liguria e quella dei vescovi liguri di sospendere ogni attività parrocchiale, lui non si è perso d'animo. «Nella vita serve sempre un piano B» ha scritto sulla sua pagina Facebook don Giacomo Martino, sacerdote dal 1987, schivo quanto impegnato dalla parte degli ultimi a cominciare dai migranti, da qualche mese parroco della chiesa di San Tommaso a Genova. Così da ieri ogni sera alle 18.30 e ogni domenica alle 10.30 ha deciso di mandare in streaming sul canale Youtube e sulla pagina Facebook la Santa Messa: la parrocchia vuota e lui in diretta per una "Comunione sprituale" che non deve cessare. 

«Oggi comprendiamo quale grande valore ha ciò che diamo per scontato, la Messa, il Mercoledì delle ceneri... Nulla è scontato. Diamo valore a ciò che abbiamo» ha scritto ancora sul suo profilo social seguito da 330 follower. Non per niente il messaggio d'apertura è una frase di David Icke «La più grande prigione in cui le persone vivono è la paura di ciò che pensano gli altri». 

Don Giacomo Martino, che si definisce anche "balordo tra i balordi" è  sempre stato all’Apostolato del mare, responsabile a Genova e poi a livello nazionale della Stella Maris (il servizio per la cura partorale dei marinai imbarcati e del personale dei porti, ndr). Direttore dell’ufficio diocesano Migrantes ma  «Sono veramente quindici gli incarichi che mi hanno affidato - ha raccontato in un'intervista a Famiglia Cristiana - : parrocchia, cappellania in carcere e nei Sert (Servizi per le tossicodipendenze) genovesi, l’ufficio migranti e molti sono borderline. Il cardinale Bagnasco mi diceva che le cose normali non sono adatte per me. Mi ritrovo nelle sue parole. Ognuno va con i suoi simili: io mi sento simile ai tanti disperati e in difficoltà con i quali ho condiviso il mio cammino»
 

 

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