Mattarella: Europa, ora basta. «Ue intervenga prima che sia tardi»

Mattarella: «Ue intervenga prima che sia troppo tardi»
di Marco Conti​
3 Minuti di Lettura
Venerdì 27 Marzo 2020, 19:10 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 00:38

«Mi auguro che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l'Europa». Il tono è come al solito pacato, ma le parole di Sergio Mattarella hanno la forza di una frustata ai Ventisette che il giorno prima si sono riuniti in video conferenza nel più disastroso Consiglio che l'Unione europea ricordi. 

Il presidente della Repubblica, dal suo ufficio al Quirinale, tenta nuovamente di scuotere gli egoismi europei con un messaggio che stavolta punta il dito non contro la Bce o la Commissione che «nei giorni scorsi, hanno assunto importanti e positive decisioni finanziarie ed economiche, sostenute dal Parlamento Europeo». L'obiettivo sono i capi di stato e di governo che non si rendono conto che per affrontare la devastante crisi che ci attende, servono «ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle drammatiche condizioni in cui si trova il nostro Continente».

LEGGI ANCHE --> Coronavirus, da Monti a Bonino fino a Tajani e Sassoli: «Ne va della vita dell'Ue»

L'appello di un indiscutibile europeista come Mattarella, segue il richiamo del presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, e assume la durezza di un pugno allo stomaco quando il Capo dello Stato sottolinea che ogni istituzione europea si è mossa, ma «non lo ha ancora fatto il Consiglio dei capi dei governi nazionali. Ci si attende - precisa con forza - che questo avvenga concretamente nei prossimi giorni».

Governo, l'ipotesi Draghi premier: ecco chi tifa e chi frena, lo scenario post-coronavirus

 


Nel giorno in cui l'Italia tocca il picco dei morti e vede qualche spiraglio nel numero dei contagi, Mattarella sente il dovere di dover intervenire ancora e ringrazia gli italiani per «il senso di responsabilità» mostrato in questi giorni di forzata clausura. Cittadini «oggetto di ammirazione anche all'estero, come ho potuto constatare nei tanti colloqui telefonici con Capi di Stato stranieri». «Stiamo vivendo una pagine triste della nostra storia - continua il Presidente - abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare. Alcuni territori, e in particolare la generazione più anziana, stanno pagando un prezzo altissimo». Poi il ringraziamento alle forze dell'ordine, ai medici, agli infermieri, un nuovo invito alla «coesione nazionale» e un pressante appello alle forze politiche, in vista del nuovo decreto, a «compiere ogni sforzo per non lasciare indietro nessuno».
Osservare «scrupolosamente le misure», «rigorose ma indispensabili», prese «con norme di legge, quindi sottoposte all'approvazione del Parlamento», precisa il presidente della Repubblica forse con un riferimento implicito allepolemiche sui numerosi dpcm emanati da palazzo Chigi sull'onda dell'emergenza.

«Mentre provvediamo ad applicare, con tempestività ed efficacia, gli strumenti contro le difficoltà economiche, dobbiamo iniziare a pensare al dopo emergenza: alle iniziative e alle modalità per rilanciare, gradualmente, la nostra vita sociale e la nostra economia. Nella ricostruzione - sottolinea Mattarella concludendo il discorso - il nostro popolo ha sempre saputo esprimere il meglio di sé».
 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA