Coronavirus, Lombardia chiede ripresa attività produttiva dal 4 maggio: «Rispetteremo le 4 D». Governo critico

Coronavirus Lombardia, nuova normalità : ripresa delle attività produttive dal 4 maggio
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Mercoledì 15 Aprile 2020, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 22:13

La Lombardia guarda avanti e progetta la nuova normalità all'insegna «della prevenzione, della cura e della programmazione. Dal 4 maggio, la Regione - si legge in una nota - chiederà al Governo di dare il via libera alle attività produttive nel rispetto delle Quattro D: Distanza (un metro di sicurezza tra le persone), Dispositivi (ovvero obbligo di mascherina per tutti), Digitalizzazione (obbligo di smart working per le attività che lo possono prevedere) e Diagnosi (dal 21 aprile inizieranno i test sierologici grazie agli studi in collaborazione con il San Matteo di Pavia)».  Un'iniziativa che però non convince il Governo.

«Da Lombardia segnali di riapertura, molti non ce la fanno più», è invece il commento del leader della Lega Matteo Salvini. 

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Nel nuovo piano per la ripartenza ci sono anche 80 milioni come bonus economico al personale sanitario in prima linea contro il coronavirus. Lo fa sapere l'ente nella nota in cui annuncia i dettagli del progetto. Alle strategie su mezzi pubblici, aziende e scuole, spiega, si accompagnano altri provvedimenti: «Cassa integrazione con garanzia della Regione, piano di sostegno per piccole e medie imprese (sul tavolo c'è un pacchetto di facilitazioni per l'accesso al credito, con la possibilità di mobilitare risorse fino a un miliardo), provvedimenti a beneficio del personale sanitario», che consistono in «stabilizzazione e bonus economico con almeno 80 milioni di Regione Lombardia in aggiunta ai fondi del governo».

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L'ospedale Fiera di Milano nel frattempo sarà il presidio «assicurazione» della fine del lockdown. Lo rende noto la Regione che ha preparato un piano per il dopo 4 maggio. «Facendo tesoro della prima fase della pandemia, l'ospedale straordinario alla Fiera di Milano, che è costato zero euro pubblici - puntualizza - diventerà il presidio che veglierà sulla salute dei lombardi come una vera e propria assicurazione contro il sovraffollamento delle altre strutture regionali», spiega una nota della Regione.

 

 


Il viceministro Buffagni attacca la Lombardia

«La richiesta della Regione Lombardia di avere il via libera alle attività produttive a partire dal 4 maggio è un errore. Da sempre Fontana ha sostenuto una linea rigorosa e fortemente restrittiva e invece oggi, sorprendentemente, decide - non si comprende sulla base di quali dati - di aprire. Andare in ordine sparso rischia di alimentare confusione nei cittadini e nelle imprese che invece esigono chiarezza». Lo sottolinea il viceministro allo Sviluppo Economico, Stefano Buffagni. «Non si può in nessun modo pensare di strumentalizzare politicamente un tema come quello - così delicato - della riapertura del Paese. Parliamo di una regione, la mia, che ha pagato uno dei prezzi più alti al mondo per numero di vittime, sofferenze e sacrifici. Sostituirei le D della Regione con 4 C: calma, coerenza, coscienza e criterio».

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