Coronavirus in Lombardia, aumentano i casi. Fontana: problema mascherine non ancora risolto

Coronavirus in Lombardia, aumentano i casi. Fontana: problema mascherine non ancora risolto
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Venerdì 28 Febbraio 2020, 13:47

Aumentano i casi di coronavirus in Lombardia. «Purtroppo questa notte è scoppiata un'altra emergenza a Lodi. A Lodi improvvisamente nel pomeriggio di ieri c'è stata un affollamento di ricoveri: 51 ricoveri gravi di cui 17 in terapia intensiva. Lodi non ha un numero sufficiente di camere di terapia intensiva per cui sono stati trasferiti in altre terapie intensive della Regione». Lo ha spiegato il presidente della Lombardia Attilio Fontana all'Aria che tira su La7 parlando di coronavirus. «Se si ridesse meno della mascherina e si guardasse il problema più attentamente credo che sarebbe saggio», ha aggiunto.

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Milano e le scuole devono riaprire? «Io di mestiere facevo l'avvocato, non sono nelle condizioni di poter valutare cosa si debba fare per bloccare l'inizio di un'epidemia come questo. Abbiamo dei tecnici, abbiamo l'Iss che è stato il principale artefice della manovre che oggi vengono tanto criticate e contestate». Lo ha detto il governatore della Lombardia Attilio Fontana, in collegamento con l'Aria che tira, su La7, rimarcando che «non sono stato né io né Zaia né Fedriga né il ministro Speranza a mettere in piedi queste manovre».

Quello della carenza di mascherine «è problema che a oggi non è ancora risolto». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a L'aria che tira, su La7, spiegando che «nel momento in cui è emerso ho chiesto la fornitura di mascherine per dotare medici e infermieri. Sono passato sei giorni dall'emergenza e non siamo riusciti ancora ad entrare in possesso dei dispositivi di cui abbiamo bisogno». «Oggi - ha proseguito il governatore - forse abbiamo trovato un fornitore svizzero, abbiamo trovato delle mascherine che probabilmente sono a Istanbul e che dovremo andare a prendere con un aereo. Queste mascherine, visto che il Governo ha avuto qualche difficoltà a trovarle, le abbiamo pagate anticipatamente noi, come Regione Lombardia».(ANSA).

Aule tecnologicamente avanzate e piattaforme per la didattica online integrate tra loro per consentire lo svolgimento delle lezioni online. Così l'Università di Milano-Bicocca utilizzerà la strumentazione già pienamente operativa, per far fronte all'eventuale prosecuzione allo stop delle attività didattiche frontali legate all'emergenza Coronavirus, e garantire i servizi a tutti coloro che non possono recarsi in ateneo. A partire da lunedì 2 marzo, si legge in una nota, verranno progressivamente attivate le attività didattiche di tutti i corsi di studio dell'ateneo sulle piattaforme digitali per la didattica on line. «A tutela della salute pubblica, abbiamo sospeso l'attività didattica frontale ma siamo operativi - spiega Giovanna Iannantuoni, rettrice dell'Università di Milano-Bicocca -. Io per prima sono in ateneo. Abbiamo creato un nostro Comitato di crisi, servendoci di tutte le competenze interne per monitorare costantemente l'evolversi della situazione e adeguare le misure precauzionali. Quando ripartirà anche la didattica frontale chiederò ai docenti di registrare comunque le lezioni e di renderle disponibili on line per chi fosse impossibilitato a frequentare l'ateneo perché residente in una zona rossa e per tutelare i più fragili». L'interazione studente-docente sarà possibile grazie all'utilizzo della piattaforma per l'e-learning di ateneo. Gli studenti, collegandosi da casa con il proprio pc o smartphone, potranno seguire le lezioni in streaming o fruire di quelle registrate. Per cautelare quanti si recano regolarmente presso le sedi dell'Università per motivi di ricerca, studio e lavoro e consentire la corretta applicazione delle misure precauzionali dettate dalle autorità sanitarie nazionali e locali, l'ateneo ha installato presso tutti gli ingressi degli edifici del campus dispenser per l'erogazione di gel disinfettante mani senza risciacquo.

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