Coronavirus Lombardia, 1.337 nuovi casi e 249 morti: calano anche i ricoveri. Gallera: «Milano preoccupa»

Coronavirus Lombardia, 1.337 nuovi casi e 249 morti: calano anche i ricoveri. Gallera: «Milano preoccupa»
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Domenica 5 Aprile 2020, 18:06 - Ultimo aggiornamento: 18:55

Coronavirus, i dati di oggi domenica 5 aprile in Lombardia. Ecco il bollettino curato dalla Regione«I dati di oggi continuano a essere confortanti»: è quanto ha detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, spiegando che sono stati esaminati ben 8107 tamponi. I casi positivi in totale sono 50455, con un aumento di 1337, inferiore ai 1.598 di ieri, Crescono solo di 7 unità i ricoveri non in terapia intensiva per un totale di 12.009, diminuiscono invece i letti occupati in terapia intensiva: 1317 in totale, 9 in meno rispetto a ieri. I deceduti sono 8905, con un aumento di 249, mentre ieri erano stati 345.

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Lombardia, preoccupa il dato Milano

«Il dato su Milano ancora non ci fa stare tranquilli: le altre province registrano una crescita molto bassa e livellata, Bergamo e Brescia si sono bloccate e fermate. Milano, invece continua ad avere una salita preoccupante». Lo ha detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, nel corso del consueto punto stampa da Palazzo Lombardia per fare il punto sulla diffusione del coronavirus. I dati provinciali sono infatti tendenzialmente positivi (Bergamo 9712 +124; Brescia 9340 +160; Como 1384 +65; Cremona 4233 +79; Lodi 2255 +17; Monza e Brianza 3046 +111) mentre la provincia di Milano ha raggiunto quota 11230 (+411). «Vuol dire che a Milano non siamo ancora riusciti a dare una linea di indirizzo sforzo a Milano dobbiamo essere ancora più determinati a non uscire», ha precisato l'assessore.
 Cresce anche il numero dei dimessi, che sono 28.224 in totale, +184 rispetto a ieri.

 



«Ora abbiamo la potenzialità di diecimila tamponi», ha detto ancora Gallera ribadendo che i test sierologici «hanno un valore epidemiologico e non diagnostico» con l'invito a «diffidare da coloro che vi propongono test rapidi che siano risolutivi» come hanno proposto alcuni sindaci.



«Non è disorientante, è un messaggio molto chiaro e molto forte che mette la salute dei cittadini al centro di ogni politica» ha aggiunto Gallera parlando dell'ordinanza del presidente Attilio Fontana, rispondendo senza citarlo al sindaco di Milano Giuseppe Sala che ha appunto definito «disorientante» l'obbligo di coprirsi il volto deciso ieri. «È difficile prendere decisioni - ha detto Gallera - con il presidente Fontana ci abbiamo ragionato tanto, perché ogni decisione ha lati positivi e suscita critiche», ma «in un momento come questo in cui la gente è provata dallo stare in casa» la Regione «ha dato un messaggio forte: non è ancora finita, siamo ancora in una fase importante, molto critica, non facciamo ancora l'errore di sottovalutare come hanno fatto in Cina, che ha avuto un dramma e sta tornando ad avere un numero molto ampio di casi». È sì in corso «una riduzione» dei dati del contagio ma «il rischio che possa ripartire tutto oggettivamente c'è».

 
 
 

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