Coronavirus Lombardia, in calo contagi e morti. Ma crescono i casi a Milano

Coronavirus Lombardia, in calo contagi e morti. Ma crescono i casi a Milano
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Lunedì 20 Aprile 2020, 18:03 - Ultimo aggiornamento: 18:24

In Lombardia frenano i contagi da Coronavirus con 737 casi in più di ieri per un totale di 66.971 positivi. Cala anche in numero di decessi in un giorno (comunque 163) per un totale di 12.376 deceduti. Sono poi diminuiti anche i ricoveri: in terapia intensiva sono 901 (-21) e negli altri reparti Covid 10.138 (-204). Sono invece stati 6.331 i tamponi, per un totale ad ora di 270.486. Numeri che «mettono in evidenza che i comportamenti individuali sono decisivi nella lotta al virus», ha detto l'assessore al Bilancio della Regione Lombardia, Davide Caparini, durante il consueto aggiornamento via Facebook sulla situazione coronavirus.
I casi positivi sono 66.971, 735 più di ieri (il giorno prima erano stati 855). Le persone ricoverate sono 10.138 (-204). I pazienti in terapia intensiva sono 901, 21 in meno di ieri. Il numero di vittime è salito a 12.376, in aumento di 163. I tamponi effettuati sono 270.486, 6.331 più di ieri.
«La ripartenza sarà graduale», ha assicurato Caparini.

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Milano. È ancora Milano la provincia con il più alto tasso di contagi in Lombardia: sono 287 i nuovi casi nell'area metropolitana (ieri erano 279)  arrivata a 16.112 positivi, che scendono a 6709 guardando alla sola città, dove sono risultati contagiate altre 160 persone. Segue Brescia, con 58 nuovi casi per un totale di 12004 e poi Bergamo con 49 positivi al tampone che portano i malati di covid a 10.738. Sono 59 i nuovi casi a Monza (4157) e a Pavia (3641).

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Fontana.
«La principale preoccupazione che ho e continuerò ad avere sempre è la tutela della salute miei cittadini. Non li spingerò mai a fare iniziative che possano metterli in pericolo». È quanto ha assicurato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in collegamento con Pomeriggio Cinque, a proposito della riapertura. «Io mi atterrò alle indicazioni degli esperti che possono fare della giuste valutazioni. Quello che temo, e lo hanno detto tanti esperti, è che noi dovremo per un periodo di tempo, finché non ci sarà una medicina per curare questo virus o un vaccino per prevenirlo, conviverci», ha aggiunto Fontana. 

«Al presidente De Luca dico che lo invito qui in Lombardia a mangiarci una bella cotoletta alla milanese, appena avremo riaperto». È il messaggio del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana al suo omologo Vincenzo De Luca, dopo la polemica sulla
chiusura dei confini campani agli abitanti delle Regioni dove il contagio è ancora elevato.  «Lascerò aperti tutti gli ospedali ai campani che vorranno venire, li riceverò con grande affetto».

 

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