Coronavirus Italia, ora si punta su test seriologico di massa. Lopalco: «Calo tra due settimane»

Coronavirus Italia, ora si punta su test seriologico di massa. Lopalco: «Calo tra due settimane»
di Lorenzo De Cicco e Cristiana Mangani
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Venerdì 3 Aprile 2020, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 19:26

L'ultimo bollettino della Protezione civile dice che ieri è stato il giorno con meno nuovi ricoveri, in termini percentuali, sia per la terapia intensiva che per gli altri reparti con pazienti Covid. In sintesi: l'aumento dei positivi ricoverati in rianimazione (ora sono 4.053) è stato dello 0,45%. Cinque giorni fa, domenica, l'aumento era dell'1,3%. 

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Il trend si è più che dimezzato. Ancora più significativi i numeri dei ricoverati in reparti extra rianimazione: ora i pazienti sono 28.540 e l'aumento in 24 ore è stato dello 0,48%, mentre domenica il trend di crescita era del 2,6%. Cinque volte tanto. Addirittura in Lombardia i ricoverati non in terapia intensiva sono 165 in meno in un giorno (11.762 contro 11.927). Per quanto riguarda l'aumento dei casi totali (115.242), cinque giorni fa la crescita dei contagiati era del 5,6%, ora siamo al 4,2%. Un trend stabile in questi ultimi giorni, il cosiddetto «plateau». Diminuiscono anche le chiamate al 118 e, dunque, nel bollettino quotidiano sull'epidemia si comincia a parlare di curva in calo.

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L'aumento dei malati attuali (ovvero le persone ad oggi positive, 83mila) è pari a 2.477 (l'altro ieri 2.937). Altro dato importante per avere una chiave di lettura: i tamponi eseguiti sono 39.809, circa cinquemila in più di due giorni fa. Quindi il dato è positivo perché pur essendo stati fatti molti più test nelle ultime 24 ore, l'aumento dei malati è risultato più basso: 1 malato ogni 8,5 tamponi, l'11%, ovvero il dato minore da un mese a questa parte. Da qualche giorno, ha sottolineato il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, «almeno dal 27 marzo, stiamo assistendo ad una serie di valori che si stanno stabilizzando».

«SINTOMI LIEVI»
Altri numeri fanno ben sperare, e sono quelli dei guariti, un boom con 1.431 in un solo giorno, mentre sono in calo anche i numeri aggiornati sulle ultime persone in terapia intensiva, 18 in più in tutta Italia. Il 61% dei positivi è in isolamento domiciliare: si tratta quindi di persone senza sintomi o con sintomi lievi. Il trend stabile è un primo passo per l'epidemiologo dell'Università di Pisa Pierluigi Lopalco, ma «per una diminuzione sostanziale dei casi bisognerà aspettare almeno due settimane». Se si esulta per i nuovi guariti, continua ad appesantirsi il bilancio delle vittime, che sfiora i 14mila morti, 760 in più in un giorno.

DIVIETI E SANZIONI
Le restrizioni cominciano a produrre risultati, anche se non ci si può illudere: sarà una Pasqua blindata, perché è evidente che, altrimenti, si rischia di vanificare gli sforzi fatti. Nonostante gli appelli, in migliaia continuano a infrangere le regole. Nelle ultime 24 ore le persone sanzionate per i divieti sugli spostamenti sono state oltre 7mila. Quelle denunciate per false attestazioni nell'autodichiarazione 113 e 19 quelle denunciate per violazione della quarantena. Quindi persone positive o potenzialmente tali.
Per l'annunciata fase 2 dell'emergenza non c'è ancora una data certa, anche se si parla di una lenta e progressiva ripresa delle tante attività produttive ora in stand-by. «Dovremo affrontare una fase di gradualità complessiva - ha spiegato ieri alla Protezione civile Sergio Iavicoli, componente del Comitato tecnico scientifico e dirigente dell'Inail - penso ai meccanismi organizzativi che si possono adottare in azienda, modulando le regole generali con il distanziamento sociale e la buona prassi, evitando le aggregazioni o gli ambienti con numerosi lavoratori».

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