Coronavirus, dai parchi aperti al parrucchiere solo uno per volta: domande e risposte per orientarsi

Coronavirus, dai parchi aperti al parrucchiere solo uno per volta: domande e risposte per orientarsi
di Diodato Pirone
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Mercoledì 11 Marzo 2020, 07:31 - Ultimo aggiornamento: 19:06

Avevamo già smesso di darci la mano ma ora il decreto anti-virus in vigore da ieri mattina è destinato a cambiare le abitudini di tutti gli italiani, in alcuni casi anche quelle più piccole. E' bene ricordarlo subito, il decreto vale per tutti: da Pantelleria fino alla Vetta d'Italia in provincia di Bolzano. Tutti dobbiamo uscire di casa solo per necessità vere e dobbiamo stare lontano da tutti.
Per sapere nel dettaglio come regolarsi il governo ha diffuso via internet (http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=4191) un vademecum con la formula delle Faq , le domande più frequenti. In questa pagina ne trovate una sintesi con l'avvertenza che nelle prossime ore si aggiungeranno inevitabilmente ulteriori dettagli mano a mano che emergeranno casi concreti. Ieri sera ad esempio Francesco Boccia, ministro degli Affari Regionali ha specificato cosa fare se si ha bisogno di andare dal parrucchiere o dal dentista, ovvero servizi che richiedono una stretta vicinanza fra persone. La risposta è che in queste strutture potrà entrare un cliente per volta. Una norma - quest'ultima - che per i parrucchieri e i barbieri non vale per la Campania perché il presidente di quella Regione ha deciso di chiudere questi esercizi in tutte le province campane fino al 3 aprile.
«Faremo chiarezza - ha detto Boccia - su molti temi che tutti stanno affrontando per la prima volta, dai venditori ambulanti ai parrucchieri, dai centri estetici ai dentisti. Anche chi ha bancarelle all'aperto deve stare attento: niente assembramenti di clienti». «Per tutte queste categorie - ha specificato il ministro - è obbligatorio l'uso di mascherine e guanti».

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Il decreto
Da ieri c'è una sola regola sanitaria per tutti gli italiani, dalle Alpi alla Sicilia: restare a casa. E' possibile uscire solo per esigenze vitali. Sempre stando lontano da altre persone ad almeno un metro di distanza e lavandosi le mani o disinfettandosele il più spesso possibile. E' vietato partecipare ad assembramenti anche di poche persone. E' ovviamente consentito ai turisti stranieri di tornare nel loro paese (sempre rispettando la regola della distanza durante il viaggio).

Quando si può lasciare l'abitazione? 
Si può lasciare la propria abitazione per motivi seri. Innanzitutto per andare al lavoro (ma il decreto preme sulle aziende perché adottino il lavoro da remoto, lo smart working, quando è possibile). Poi per motivi di salute. Quindi, ad esempio, se si deve andare dal dottore (ma è sconsigliabile frequentare gli studi medici) o in farmacia. Infine, per fare la spesa o acquistare oggetti essenziali (esempio, la sostituzione di un frigo in avaria). Si può fare una passeggiata ma da soli.

È possibile concedersi una passeggiata? 
Anche in questo caso la risposta è positiva: fare una passeggiata è salutare specie nelle belle giornate di sole di questa precoce primavera. Si può ovviamente anche correre all'aria aperta. Però bisogna uscire da soli: niente camminata con gli amici. Al parco vanno adottate norme di prudenza: stare lontani almeno un metro da altre persone; evitare assembramenti di qualunque genere; prendere l'eventuale cappuccino stando distanti da altri. La passeggiata non deve offrire varchi all'insidioso Covid 19.

Posso uscire per fare la spesa?
Sì: si può rompere l'autoisolamento per andare a fare la spesa. Qui però il buon senso sostituisce le disposizioni giuridiche. E' evidente che il Covid 19 ci obbliga ad adottare precauzioni elementari ma importantissime: va a fare la spesa solo un membro della famiglia per tutti. Chi ha buoni rapporti con i dirimpettai si offra di comprare il pane o il latte anche per i vicini. L'obiettivo del decreto è di stroncare la diffusione del virus ed è necessaria la collaborazione intelligente di tutti per ridurre la circolazione delle persone.

Posso andare a trovare mia madre?
La risposta a questa domanda dipende dal buon senso. Il decreto dispone che si deve uscire di casa solo per estrema necessità perché - spiace scriverlo in modo così diretto - i contatti sociali in questo momento sono pericolosi. Dunque se si hanno genitori anziani che hanno bisogno di assistenza è consentito andarli a trovare mantenendo la precauzione di non avere con loro contatti ravvicinati. I fidanzati che abitano in Comuni diversi, invece, devono restarsene a casa propria.

Che poteri hanno le forze dell'ordine? 
I prefetti hanno il potere di coordinare i controlli. Chi esce di casa per ragioni futili oppure dà vita anche involontariamente ad assembramenti può essere multato (per 206 euro) ma soprattutto può essere denunciato in base al codice penale. Questo significa dover sopportare un processo e una condanna fino a tre mesi di reclusione. Se l'autocertificazione dovesse essere falsa si incappa anche in un secondo reato. Nei casi più gravi si può essere condannati per attentato alla salute pubblica.

Cosa significa «esigenze comprovate»? 
Il decreto, come abbiamo visto, prevede tre casi nei quali è consentito uscire di casa e usa un termine giuridico «comprovate necessità». In concreto questo vuol dire che chi esce per andare al lavoro deve poter dimostrare di essere stato chiamato dall'azienda o dall'amministrazione di appartenenza. Come? Con un'autocertificazione il cui modello è scaricabile da internet. La soluzione è debole ma attenzione a non dichiarare il falso perché si incappa nel codice penale.

I supermercati sono aperti nel weekend?
Nei giorni scorsi tutti abbiamo visto in televisione le scene di accaparramento di merci nei supermercati. E' accaduto ovunque, anche a New York dove la circolazione del Covid 19 pare ora modesta. E' una manifestazione di panico del tutto ingiustificata: il decreto prevede che i negozi alimentari restino aperti. L'unica restrizione riguarderà i week end. Sabato e domenica i supermercati e i centri commerciali (ma non gli alimentari sotto casa) resteranno chiusi. Ovunque si accede uno per volta.

Bus e metro funzionano ancora?
Il Dcpm non prevede restrizioni ai trasporti pubblici se non quelle legate ad una maxi-sanificazione dei mezzi. Dunque gli autobus e le metropolitane continueranno a funzionare ma chi - per necessità - le frequenta deve stare attento a non stare vicino ad altre persone magari sedendosi nelle parti più vuote dei mezzi. Anche per le merci su camion, su treni o su navi non c'è divieto di circolazione. Aperte le stazioni, i porti, gli aeroporti e le autostrade anche per consentire ai turisti di lasciare il Paese.

Quali sono i limiti per bar e trattorie?
Fino al 3 aprile bar e ristoranti sono aperti dalle 6 alle 18.
E anche in questi orari devono tenere distanziati i clienti fra loro. Attenzione: la ristorazione può essere esercitata anche di sera ma a domicilio. In sostanza se una pizzeria vuole consegnare a casa dei clienti le sue pizze lo può fare di sera. Al momento della consegna il fattorino e i clienti devono avere l'accortezza di rimanere lontani. I bar e i ristoranti degli alberghi possono garantire cibo e bevande ai clienti anche di sera.

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