Fase 2, caos movida: multe fino a 3 mila euro e laocali a rischio chiusura

Fase 2, caos movida: multe fino a 3 mila euro e laocali a rischio chiusura
di Cristiana Mangani
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Giovedì 21 Maggio 2020, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 10:54

Non è ancora tempo di movida. Quelle foto con i bicchieri in mano, senza mascherine, tutti insieme, hanno fatto decidere che bisogna correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Ed è per questo che già da oggi si ripartirà con controlli molto più serrati, proprio in quelle zone dove i giovani amano andare. Ieri il premier Giuseppe Conte ha chiesto alla ministra Luciana Lamorgese «maggiore severità». Mentre nei giorni scorsi l'invito era ai controlli, ma con cautela. Perché è facile che se si riaprono, come è successo da lunedì scorso, tutti i pub, i bar, i ristoranti, i giovani chiusi in casa da più di due mesi, tentino di riprendere i propri spazi.

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EVOLUZIONE NEGATIVA
E così ecco le immagini e i video di piazze intasate, di gente che chiacchiera, con le forze dell'ordine che passano e invitano ad allontanarsi, a non fare gruppo, a non rischiare. Un lavoro quasi da psicologo, quello che gli è stato richiesto. Ma la situazione si è andata evolvendo in negativo giorno dopo giorno: il 18 maggio, data della fine del lockdown, i primi movimenti, martedì centinaia di persone in più, e ieri il numero è salito ancora. Come se il coronavirus non esistesse. Impossibile sollecitare d'autorità l'uso della mascherina, perché non è stata resa obbligatoria.

Stasera, però, si ricomincerà a emettere sanzioni con più severità, non soltanto per chi fa assembramenti per strada, ma anche per quegli esercenti che non fanno rispettare le regole. E infatti, è facile vendere mille birre, però poi si dovrebbe anche chiedere al cliente di allontanarsi e disperdersi. L'unica soluzione sembra quella di punire i comportamenti irregolari con le sanzioni previste, che vanno da 400 a 3 mila euro. Una bella cifra da pagare per uno spritz. Con il rischio per il gestore di vedersi chiuso il locale per giorni.

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C'è da dire, poi, che in contemporanea alla riapertura è ripresa anche l'attività criminale. Ed è proprio il punto sul quale ha insistito il capo della Polizia Franco Gabrielli, nella circolare che ha inviato ai questori. «Massimo impegno» - sottolinea - nel controllo del territorio per contrastare mafie, criminalità diffusa e assicurare allo stesso tempo «il rispetto del divieto di assembramento». E aggiunge: «Il costante impegno nel garantire l'osservanza degli straordinari provvedimenti adottati dal Governo, non deve arretrare sul piano del contrasto ad ogni forma di illegalità e di criminalità, così da non lasciare spazi in cui possano svilupparsi opportunità favorevoli per le organizzazioni criminali». Come dire: forse è anche ora che questi controlli vengano fatti maggiormente dalla polizia locale, in modo da permettere alle altre forze dell'ordine di tornare a contrastare il crimine. Sarà, comunque, compito dei questori - conclude Gabrielli - «in sede di Tavoli tecnici opportunamente promossi, impartire puntuali disposizioni concernenti l'intensificazione dei predetti servizi».
 


Senza contare che la circolare del giorno precedente firmata da Matteo Piantedosi, capo di Gabinetto della ministra Lamorgese, delegava ai sindaci la possibilità di chiudere temporaneamente quelle aree e quegli spazi pubblici nei quali non è possibile far rispettare il metro di distanza. In pratica, se la sindaca Raggi ritiene che a Campo de' Fiori migliaia di persone costituiscano un rischio per la diffusione dell'epidemia, potrà decidere di chiudere la piazza per qualche giorno.

LA PROPOSTA
Il sindaco di Bari, Antono Decaro, in prima linea nel tentativo di far rispettare le regole, ieri, si è detto molto preoccupato. «Sono preoccupato io e anche i miei colleghi», ha dichiarato. E ha fatto una proposta ai gestori di bar e ristoranti: «Mettete a disposizione dei clienti, insieme al cocktail che servite loro, una mascherina. È illusorio pensare che possa essere esercitato un controllo da parte delle forze dell'ordine per ogni cittadino».

Anche perché torneranno alla loro funzione iniziale anche i militari dell'operazione Strade sicure. Il loro compito è stato quello di presidiare le zone rosse nel momento di maggiore gravità della situazione. In questa nuova fase riprenderanno i presidi davanti agli obiettivi sensibili, e una parte di loro verrà inviata alla frontiera in Friuli, per contrastare l'immigrazione illegale.

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