Coronavirus, diretta Europa: in totale già 500 morti. In Francia 1.412 casi e 25 vittime

Coronavirus: oltre mille contagi in Germania, ansia in Francia
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Lunedì 9 Marzo 2020, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 08:26

Il Coronavirus galoppa in Italia e tutto il Paese è ormai concentrato sulle misure da adottare per contenere quanto possibile il contagio. Ma qual è la situazione nel resto d'Europa? La sensazione è che molti Paesi, Francia e Germania in primis, si troveranno presto nelle nostre stesse condizioni. Entrambe hanno superato i 1.100 casi ma nessuna delle due ha ancora adottato misure paragonabili alle nostre (la Francia, per dire, ha appena vietato soltanto i grandi eventi, quelli con oltre 1.000 partecipanti). Anche la Spagna è ormai vicina ai 1.000 casi e i positivi sono in costante crescita ovunque. In tutta l'Europa i morti per il coronavirus hanno superato i 500 casi.

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Francia, 1.412 casi e 25 morti
Sono 1.412 i casi di Coronavirus confermati in Francia dal direttore generale della Sanità, Jerome Salomon, nel suo quotidiano punto stampa. L'aumento in 24 ore è stato di 286 casi, con circa 1.000 tamponi quotidiani effettuati. I decessi sono aumentati di 6 unità rispetto a ieri, da 19 a 25. Ventuno di questi erano persone «oltre i 70 anni e con altre patologie». La Francia rimane nella «Fase 2», vale a dire che la priorità delle autorità è «fare tutto il possibile per rallentare la diffusione del virus». È quanto è stato deciso nella riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale che si è tenuto nella notte, nel quale è stato fatto il punto della situazione sul contagio nel Paese. Con oltre 1.200 persone infettate e 19 decessi, per lo più anziani, la Francia rimane il Paese europeo più colpito dopo l'Italia e poco prima della Germania. Al termine della riunione, riportano i media francesi, il ministro della Sanità Olivier Véran ha annunciato il divieto per i raduni oltre le 1.000 persone. Ulteriori dettagli verranno messi a punto dai vari ministeri e dai prefetti. Vietati gli eventi che riuniscono più di mille persone, ha annunciato la ministra della Sanità, Olivier Veran. «A livello nazionale tutti gli eventi che riuniscono oltre mille persone sono ormai vietati» ha dichiarato, precisando che verrà pubblicata una lista di «eventi considerati utili alla vita della nazione» per i quali si farà eccezione. Salomon ha illustrato nuovamente i cluster, che sono diventati 7 in Francia con l'aggiunta della Corsica: Ajaccio, con 38 casi, l'Alta Savoia con due villaggi, l'Oise a nord di Parigi, Mulhouse e l'Alto Reno nell'est del Paese con il focolaio scaturito dal raduno di 2.000 evangelici, il Morbihan nel nord e il focolaio dei turisti di ritorno da un viaggio organizzato in Egitto. 

Germania, 1.151 casi
Dopo un caso sospetto di coronavirus in una scuola del Brandeburgo, da 4.000 a 5.000 persone sono in quarantena domiciliare nella cittadina di Neustadt/Dosse. Lo riferisce la Dpa. Sforano quota mille i casi positivi di Coronavirus in Germania. Resta particolarmente colpito il distretto di Heinsberg, nel Nordreno-Vestfalia, con 484 casi, e sale vistosamente anche il bilancio della Baviera con 256 contagi. Segue il Baden- Wuerttemberg con 199. a Berlino i positivi registrati sono 40. Al momento non si registrano decessi e i ricoverati sono solo 18. Colpisce che la Germania, con 1.151 positivi, non registri neanche un decesso e che i ricoverati ufficialmente per Coronavirus siano soltano 18.

Spagna, 979 casi e 25 morti

Vicinissima ai 1.000 casi la Spagna, che registra anche 25 morti e 32 ricoverati, ma dove il governo non ha ancora preso

Polonia, 16 contagiati e 4.000 in quarantena
Abbiamo in Polonia ormai 16 persone contagiate di coronavirus e il loro numero sta per crescere, ha annunciato il ministro della sanità Lukasz Szumowski spiegando che lo stato della salute di due contagiati è recentemente peggiorato. In tutto il paese sono 170 le persone ricoverate negli ospedali per sospetto contagio e 4 mila quelle in quarantena a casa. Szumowski ha fatto appello affinchè coloro che sono in quarantena rispettino il divieto di uscire e ha suggerito la possibilità di fare effettuare dei controlli dalle forze d'ordine. Intanto ad Auschwitz è stata revocata la tradizionale Marcia dei vivi, in programma per il prossimo 21 aprile.

 



Mappa realizzata da Johns Hopkins University
 

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