Coronavirus, Crema: medico e infermiera positivi, ricoverati in rianimazione

Coronavirus, Crema: medico e infermiera positivi, ricoverati in rianimazione
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Lunedì 2 Marzo 2020, 15:12 - Ultimo aggiornamento: 17:55

Coronavirus, medico e infermiera di Crema positivi al virus. Un medico anestesista e una infermiera del pronto soccorso dell'ospedale di Crema (Cremona), infatti, sono risultati positivi al Covid-19 e ricoverati in rianimazione. La donna, a quanto si apprende da fonti della struttura, è stata trasportata all'ospedale di Brescia. Come racconta un medico che in questi giorni lavora anche nel piano dove sono ricoverati i contagiati da coronavirus, la situazione all'interno dell'ospedale di Crema «è molto complicata».

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Ospedale di Crema ai limiti della criticità. «Attualmente, nonostante lo straordinario impegno e il sacrificio di tutto il personale, la situazione» all'Ospedale Maggiore di Crema (Cremona) «appare ai limiti della criticità, in considerazione delle continue richieste di intervento per pazienti compromessi, che necessitano di assistenza ventilatoria e ricovero in Terapia Intensiva». È quanto dichiara in un comunicato la Asst di Crema, sottolineando che nonostante le difficoltà «si è riusciti a tutt'oggi a garantire un elevato livello di assistenza».

«Per far fronte all'emergenza COIV-19 'Coronavirus', l'Ospedale di Crema, già dai primi giorni, ha sospeso le attività in elezione e ha provveduto a riorganizzarsi internamente, per destinare a pazienti sintomatici, il quinto e il sesto piano della struttura ospedaliera, per un totale di 70 posti letto. Inoltre, è in corso l'individuazione di un'ulteriore area con posti letto da destinare ai pazienti in osservazione dal Pronto Soccorso», spiega la Asst nella nota, sottolineando che «attualmente, nonostante lo straordinario impegno e il sacrificio di tutto il personale, la situazione appare ai limiti della criticità, in considerazione delle continue richieste di intervento per pazienti compromessi, che necessitano di assistenza ventilatoria e ricovero in Terapia Intensiva». «Nonostante le molteplici difficoltà riscontrate nella gestione di un numero così considerevole di pazienti complessi, si è riusciti a tutt'oggi a garantire un elevato livello di assistenza - si legge ancora nel comunicato -. Grazie al puntuale approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale, assicurato dal settore amministrativo dell'azienda, si sono potuti garantire i più elevati standard di protezione e di sicurezza per tutti gli operatori sanitari e per i pazienti ricoverati».

 

 
 

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