Coronavirus, l'hotel De La Poste di Cortina (famoso per Vacanze di Natale) fa causa alla Cina: «Allarme non tempestivo all'Oms»

Coronavirus, l'hotel De La Poste di Cortina (famoso per Vacanze di Natale) fa causa alla Cina: «Allarme non tempestivo all'Oms»
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Lunedì 20 Aprile 2020, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 16:54

L'accusa è chiara. L'hotel De La Poste di Cortina d'Ampezzo ha citato per danni il Ministero della Sanità della Repubblica popolare cinese davanti al Tribunale di Belluno, per «non aver tempestivamente segnalato all'Oms lo stato del diffondersi del coronavirus e dei suoi gravi effetti letali a cavallo fra novembre e dicembre 2019», e «non aver assunto i necessari provvedimenti di controllo sugli scali aeroportuali in partenza dalla Cina». L'hotel ha tra l'altro una storia da film: è quello dove Claudio Amendola arriva in ritardo al primo appuntamento di "Vacanze di Natale" dicendo «avevo capito davanti alle poste!».

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Nell'atto, a firma dell'avvocato barese Marco Vignola, la Srl che gestisce l'albergo mette sotto accusa il ritardo nella diffusione di informazioni da parte della Cina sull'epidemia per i danni al turismo della nota località sciistica veneta, dove l'albergo aveva registrato il tutto esaurito in vista anche delle finali di Coppa del mondo di sci alpino, fissate dal 18 al 22 marzo 2020 ma poi annullate nell'emergenza virus.

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Nella citazione si legge che il 12 marzo è stata disposta la «chiusura anticipata dell'hotel e di tutti i servizi connessi», «nel pieno della stagione sciistica invernale», con «conseguenze disastrose anche per il licenziamento dell'intero personale dell'hotel e la disdetta dei contratti di fornitura, così come avvenuto per tutte le altre strutture ricettive ampezzane». E chiede al Tribunale di Belluno di accertare «le gravi omissioni» del Ministero cinese, che «hanno impedito allo Stato italiano una tempestiva assunzione di provvedimenti da adottare di ordine pubblico e sanitario, che sicuramente avrebbero ridotto al minimo il disagio e le conseguenze negative derivanti dal Covid-19».

 

 

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