Papa Francesco in allarme per i contagi nei conventi: due strutture già in quarantena

Papa Francesco in allarme per i contagi nei conventi: due strutture già in quarantena
di Lorenzo De Cicco e Franca Giansoldati
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Domenica 29 Marzo 2020, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 14:10

CITTÀ DEL VATICANO Un faccia a faccia di oltre mezz'ora, tra Papa Francesco e la sindaca di Roma Virginia Raggi, per parlare dell'emergenza coronavirus nella Capitale e degli aiuti alle fasce più deboli. Ma anche di conventi e case generalizie dove risiedono anziani, suore e sacerdoti. Comunità chiuse, bersaglio facile della crisi sanitaria scatenata dal Covid 19. Nella provincia di Roma due strutture si trovano in isolamento da una settimana: il convento della Suore Angeliche di San Paolo, sulla Casilina, quadrante Est della Capitale, e poi la casa generalizia delle Figlie di San Camillo, a Grottaferrata, nell'hinterland.

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La Regione Lazio, il 20 marzo, ha parlato di 59 religiose contagiate nei due conventi. «Ma la realtà è che non sappiamo quanti casi positivi abbiamo. Stiamo ancora effettuando i test», ha spiegato per esempio la responsabile delle Figlie di San Camillo. Insomma, il problema potrebbe essere molto più esteso. Anche tra i Padri Paolini ci sono stati 2 ricoverati per coronavirus. Il rischio è che, come è avvenuto per altre comunità ristrette tipo le case di riposo, anche i conventi possano trasformarsi in possibili cluster, siti circoscritti dove l'epidemia si moltiplica tra gli ospiti a un ritmo molto più elevato rispetto al trend ordinario. Ecco perché nell'incontro di ieri in Vaticano, Papa Francesco e Raggi hanno discusso di come rafforzare la rete di assistenza ai conventi. Si è deciso di coordinare per esempio gli interventi della Protezione civile, in raccordo con la Caritas, per portare scorte alimentare e farmaci ai religiosi ospiti delle strutture.
 



LA VISITA
L'ultima volta che Virginia Raggi aveva varcato le Mura Leonine è stato qualche giorno prima della decisione del Papa di chiudere tutte le chiese della capitale. In Segreteria di Stato aveva incontrato il cardinale Pietro Parolin: al centro del loro colloquio già c'era l'emergenza coronavirus. In quei giorni però era il 9 marzo la situazione di sofferenza della Capitale non era ancora così marcata come poi si sarebbe poi evidenziata, con la necessità di ampliare i posti letto, la realizzazione di reparti da dedicare ai malati di Covid-19, l'emergenza senzatetto.

Così l'incontro con il Papa è servito a riprendere lo scambio avuto con Parolin e proseguirlo, rafforzandolo in una prospettiva futura, mettendo l'accento sul disagio ormai evidente dei nuclei familiari deboli, degli anziani che soffrono di abbandoni e solitudine. Francesco reduce dalla grande preghiera di San Pietro vista in tv in Italia da oltre 8 milioni di persone, un record è tornato alle pratiche correnti. Durante l'udienza alla sindaca non ha nascosto preoccupazione, esattamente come fa durante le messe mattutine a Santa Marta. In genere prima di iniziare la celebrazione sceglie l'argomento che gli sta particolarmente a cuore o lo tormenta maggiormente. Le famiglie, i soldi che scarseggiano, gli anziani che vivono in case di riposo a volte con problemi di positività all'interno delle strutture.

LE STRUTTURE
Alla sindaca, il Papa ha affidato appunto la sorte di diversi conventi e case generalizie. L'età media interna è piuttosto alta, spesso frati o monache anziane si trovano impossibilitati a muoversi persino per fare la spesa o comprare medicinali o, anche, ad avere visite mediche a domicilio se all'interno ci sono religiosi infermi. Pochi giorni fa il Papa ha mandato prodotti alimentari delle ville pontificie yogurt e formaggi - alle suore camilliane che sono isolate per alcuni casi di positività. A Virginia Raggi ha poi fatto presente che in città esistono diverse strutture per anziani, come case di riposo, che dovrebbero rientrare in un piano di aiuti, per non farle sentire isolate.
 

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