Coronavirus, rivolta nelle carceri: 6 morti a Modena. Foggia, 20 evasi. Tre agenti feriti. Roghi a Rebibbia e Regina Coeli

Coronavirus, rivolta in 29 carceri: 6 morti. Foggia, 20 evasi. Scontri a Modena, tre agenti feriti. Roghi a Rebibbia e Regina Coeli
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Lunedì 9 Marzo 2020, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 10:51

Il coronavirus fa scoppiare la rivolta nelle carceri: da questa mattina sono 27 gli istituti penitenziari dove si stanno svolgendo proteste da parte dei detenuti, alcuni dei quali chiedono l'amnistia a causa dell'emergenza. Gravi disordini si registrano nei carceri di San Vittore a Milano e di Rebibbia a Roma, dove - oltre a bruciare diversi materassi - alcuni reclusi avrebbero assaltato le infermerie. Lo riferisce il Sindacato di polizia penitenziaria. Assalti, da parte dei detenuti, alle farmacie negli istituti penitenziari: due detenuti sono morti per overdose a Verona e Alessandria e, come riferisce il sindacato di polizia penitenziaria, le vittime per overdose rischiano di aumentare nelle prossime ore. 

Morto ad Ascoli detenuto da Modena: è il settimo. È morto oggi pomeriggio nel carcere di Marino del Tronto uno dei 41 detenuti trasferiti la scorsa notte da quello di Modena dopo i tumulti e il saccheggio dell'infermeria. Causare del decesso dell'uomo, un 40enne, sarebbe stata un'overdose. Già all'arrivo nel carcere ascolano le sue condizioni di salute erano apparse gravi. A quanto trapela un altro dei detenuti giunti da Modena, sarebbe in condizioni gravissime sempre per l'assunzione di oppiacei avvenuta prima dell'arrivo nel carcere ascolano.


Foggia, evasi 20 detenuti. A Foggia i detenuti sono riusciti a salire sul tetto: alcuni sono riusciti a rompere il cancello e a uscire in strada, e sono evasi rubando le macchine del personale. Una "situazione apocalittica" secondo gli agenti penitenziari. I detenuti sarebbero riusciti a prendere il controllo di intere aree del carcere. Poi la situazione è tornata lentamente alla normalità. Ma 20 detenuti sarebbero riusciti a evadere: nel corso della protesta, circa cinquanta detenuti sono riusciti a scappare dal carcere ma una trentina di loro è stata bloccata nelle immediate vicinanze dalle forze di polizia. I commercianti che si trovano nelle vicinanze della casa circondariale sono stati invitati dalle forze dell'ordine a chiudere i locali.

Detenuti sul tetto del carcere di Trani. Fumo dalla struttura penitenziaria. Anche nel carcere del nord Barese si protesta. I detenuti sbattono oggetti contro le grate urlando «amnistia» e incendiando pezzi di stoffa e carta che lanciano dalle finestre. La struttura è circondata da poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa. 


Coronavirus, rivolta carcere a Foggia: alcuni detenuti fuggiti e poi bloccati

 

 

Caos a Rebibbia e Regina Coeli. Il panico da coronavirus arriva anche a Roma, dove esplode il caos nei carceri di Rebibbia e Regina Coeli. A Rebibbia si teme ci siano degli evasi e sono stati appiccati roghi in diversi bracci del penitenziario. Sul posto decine di gazzelle e volanti della polizia. Fumo viene segnalato all'interno di Regina Coeli.

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San Vittore, detenuti sul tetto: "Vogliamo la libertà". Nel carcere di San Vittore a Milano i detenuti sono saliti sul tetto: da alcune celle del lato Sud si alzano colonne di fumo provenienti dall'interno e causate dall'incendio di alcune masserizie ed oggetti. Dall'interno del penitenziario provengono urla e suoni indistinti provocati dal battere incessante contro le grate e i muri, così forti che sembrano quelli di un cantiere edile a pieno regime.
Sul posto sono arrivate le volanti di Polizia. I detenuti, apprende Adnkronos, sarebbero riusciti ad impossessarsi di alcune chiavi di servizio. Al momento sul posto ci sono il Pm Nobili, il collega di turno Gaetano Ruta e il questore di Milano Sergio Bracco oltre al direttore del carcere che stanno provando a far cessare le proteste nate sull'emergenza del coronavirus.

È rientrata al momento la protesta di alcune decine di detenuti al carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), esplosa nel primo pomeriggio e legata alla decisione, che riguarda tutte le carceri italiane, di sospendere i colloqui con i familiari per l'emergenza Coronavirus. L'opera di mediazione portata avanti dai vertici della struttura carceraria e del Dap ha convinto i detenuti a rientrare nelle celle. La protesta ha coinvolto i reparti Nilo e Tevere, dove decine di reclusi si sono rifiutati di rientrare nelle celle per protesta contro le misure di contenimento da Covid-19; una quarantina di loro è salita a cavalcioni su un muro che divide due reparti dello stesso carcere mentre gli altri rumoreggiavano; una decina è salita sui tetti. All'esterno intanto sono arrivate le forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Dopo quasi tre ore, i detenuti sono rientrati quando è stato concesso loro un'apertura sui colloqui telefonici con i familiari, che saranno aumentati, ovviamente per i detenuti comuni.

Il garante:
«Preoccupa molto la violenza nelle carceri». Il Garante nazionale delle persone private della libertà personale Mauro Palma esprime «forte preoccupazione» per le proteste da giorni in corso in diversi Istituti penitenziari, proteste «sfociate talvolta in violenze inaccettabili, con conseguenze gravissime, prime fra tutte la morte di alcune persone detenute».

Coronavirus, rivolta a San Vittore a Milano: 15 detenuti sul tetto del carcere, appiccato incendio
 



Modena, sei morti. A Modena, dove i detenuti sono insorti nella giornata di ieri, sono complessivamente sei le vittime. Tre nello stesso penitenziario modenese ed altri tre dopo i trasferimenti in altre strutture carcerarie: a Parma, Alessandria e Verona. Alcuni agenti sarebbero inoltre rimasti feriti.

Rivolta per coronavirus nel carcere di Modena: morti per overdose 6 detenuti dopo l'assalto all'infermeria


Tensione a Palermo. Momenti di tensione al carcere Ucciardone di Palermo dove un gruppo di detenuti ha protestato contro il decreto sul Covid-19 del governo che prevede delle restrizioni anche per i carcerati. Ci sarebbe stato anche un tentativo di evasione subito contenuto. Il carcere è stato circondato da poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa. Poi la situazione è tornata alla normalità.

Proteste a Prato. Una protesta è in corso al carcere in Prato. Polizia e carabinieri hanno cinturato la zona del penitenziario. Ci sarebbero celle a fuoco, sul posto intervengono anche i vigili del fuoco. Dall'esterno si sentono le grida.

Caos anche a Matera e La Spezia. Protestano pure a Matera i detenuti della locale casa circondariale. Un detenuto è salito sul tetto. Una decina si rifiuta di rientrare nelle celle protestando contro le restrizioni ai colloqui con i visitatori imposte per l'emergenza coronavirus. Gli agenti della Polizia di Stato, i militari dei Carabinieri e della Guardia di Finanza sono intervenuti per contenere e gestire la protesta in sinergia con la Polizia penitenziaria. Il questore di Matera Luigi Liguori sta seguendo direttamente la vicenda, in contatto con i vertici delle altre forze di polizia. Sul posto dirigenti e funzionari della Polizia di Stato ed ufficiali dell'Arma dei Carabinieri. Rivolta dei detenuti anche nel carcere di Villa Andreino alla Spezia. La direttrice Maria Cristina Biggi e alcuni operatori sono «asserragliati all'interno per cercare di riportare la situazione alla calma» racconta un operatore, mentre alcuni detenuti sono saliti sul cornicione. 

Fumo a RietiÈ in corso una protesta anche all'interno del carcere di Rieti 'Nuovo complessò.  All'esterno del penitenziario del quartiere di Vazia, a poca distanza dall'ospedale di Rieti, si sentono detenuti gridare e battere oggetti sulle sbarre e si scorge una colonna di fumo nero. All'esterno della casa circondariale sono presenti equipaggi della Polizia e mezzi dei Vigili del fuoco.

Emergenza a Bologna. «I detenuti si sono ormai impossessati del carcere e il personale è fuori, con il supporto delle altre Forze dell'ordine». È l'aggiornamento del sindacato Sappe sulla situazione del carcere bolognese della Dozza, dove sono arrivati polizia e carabinieri in appoggio alla Polizia penitenziaria. Sul posto anche alcune ambulanze, ci sarebbero feriti.

Nel pomeriggio le rivolte sono lentamente rientrate.  Anche nel carcere di San Vittore a Milano le tensioni sono terminate e in nessun istituto ci sarebbero al momento ulteriori rischi per l'incolumità delle persone. A Foggia i detenuti avrebbero chiesto 72 ore chiedendo di «negoziare» con il prefetto, rifiutandosi ancora di rientrare nelle sezioni. In molti avanzano «atti di clemenza».
 

 



 

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