Coronavirus, Brusaferro: «A Pasqua niente aggregazioni. Bene il Sud, l'età media delle vittime è di 80 anni»

Coronavirus, Brusaferro: «A Pasqua niente aggregazioni. Bene il Sud, età media vittime 80 anni»
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Venerdì 10 Aprile 2020, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 18:05

Ha preso la parola il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa all'Istituto sull'andamento epidemiologico del coronavirus in Italia. «La curva ci mostra chiaramente una situazione di decrescita e questo è un segnale positivo ma non deve farci abbassare la guardia», ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità

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Anche nelle regioni del Sud i numeri «sia pure contenuti, sono in calo». Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa all'Istituto sull'andamento epidemiologico dell'epidemia.

La Regione Lombardia conferma il «trend positivo» dei dati epidemici, ma emerge il dato sulle morti nelle Rsa per anziani: «sono 1822 i decessi nelle Rsa della Regione». Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa all'Istituto sull'andamento epidemiologico dell'epidemia.

 



Età media morti di 80 anni. L'età media dei decessi per Covid-19 si conferma «di circa 80 anni, sono in maggioranza uomini e con più patologie». Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa all'Istituto sull'andamento epidemiologico dell'epidemia.
«I numeri nelle Rsa sono molto cresciuti», ha detto il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro. I numeri, ha sottolineato, sono legati al tasso di risposta ai questionari e rappresentano un pò tutta l'Italia. «In alcune zone la mortalità è cresciuta durante settimane di picco dell'infezione mentre era presente comunque una mortalità legata ai picchi influenzali tra gennaio e febbraio e anche questa ha avuto una sua importanza in termini di mortalità», ha concluso.
Tra le consoderazioni esposte, il presidente, ha sottolineato l'importanza di approfondire il legame tra mortalità e inquinamento. 
«La correlazione fra polveri sottili e mortalità è un'informazione importante che contribuisce a definire meglio lo scenario dei fattori di rischio: quelli portati avanti sono studi importanti da tenere nella giusta considerazione, ma da qui a trarre conclusioni definitive ce ne corre un pochino, anche se di certo non li sottovalutiamo». A evidenziarlo il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), Franco Locatelli, in conferenza stampa a Roma, rispondendo a una domanda su recenti studi, uno dell'università di Catania e uno del Nord America, che correlano le polveri sottili con le infezioni Covid-19. «C'è un dibattito acceso su questo tema - ha aggiunto il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro - ci sono una serie di evidenze che abbiamo anche da prima sulla correlazione fra polveri sottili e infezioni respiratorie. È un dato noto, che conoscevamo e che colpisce anche i bambini e ha quindi una asincronia rispetto al quadro epidemiologico attuale. L'aumento dell'esposizione a queste polveri favorisce l'insorgenza di infezioni; il dato che si sta esplorando in questi giorni in America è più ampio e correla il numero di casi positivi ad aree del paese dove c'è stato negli anni un incremento delle polveri sottili. È un dato ampio che va analizzato, ma è un tema che va approfondito e va letto tenendo contro delle dinamiche attraverso le quali si diffonde il contagio Covid-19».

 


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Festa Per Pasqua «siamo in un momento festivo certamente, ma purtroppo quest'anno non possiamo aggregarci. Uniamoci negli affetti ma mantenendo il distanziamento. Le curve sono segnale positivo, ma lo possiamo fare solo mantenendo misure», ha detto ancora il presidente dell'Istituto superiore di sanità che ribadisce la necessità di evitare che il numero dei contagi cresca dopo Pasqua. 
 «Il fatto che le curve scendono - evidenzia - è un segnale positivo e ci fa auspicare che possiamo controllare questa epidemia, ma lo possiamo fare solo se ci distanziamo. I punti essenziali sono che il numero dei contagi non deve superare l'R0 uguale a 1 e questo è l'obbiettivo prioritario, altrimenti la curva riparte e nessuno di noi vuole questo. Il distanziamento sociale, l'igiene personale e vorrei enfatizzare anche tutto il tema del contatto, del lavaggio delle mani e dell'attenzione a come ci muoviamo e negli ambienti. La sfida sarà riorganizzare la nostra vita con queste misure». 
«Non bisogna assolutamente deflettere dalle misure messe in campo fino a oggi con il dato premiante di avere evitato che in alcune regioni si ripetesse quanto accaduto in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto», ha aggiunto il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), Franco Locatelli.

 

I dati confermano che avviene «un effetto trascinamento molto lungo fra il contagio e il decesso, pari a 2-5 settimane: questo trascinamento è la ragione per cui vediamo ancora un numero importante di morti», si apprende nella conferenza stampa a Roma, nella sede dell'Iss, trasmessa anche in streaming.

I test e i tamponi «Lo studio di sieroprevalenza ha alcuni aspetti da mettere a punto in maniera precisa. Il dimensionamento campionario, la raccolta dei campioni in riferimento ai laboratori che dovranno essere presenti in ogni Regione. Non andremo per le lunghe né nell'attivazione dello studio né nella sua condivisione. Dare una data è complicato ma dico chiaramente nel giro delle prossime poche settimane tutto inizierà». Lo sottolinea il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), Franco Locatelli, in conferenza stampa a Roma. «Il test oggetto di un'analisi approfondita da parte della virologia del policlinico S. Matteo di Pavia - ha aggiunti Locatelli - è uno degli strumenti, ci fa piacere che questa piattaforma sia stata validata in un laboratorio importante, ma i criteri a cui noi faremo riferimento, quindi elevata specificità e sensibilità, capacità di applicazione su larga scala, potenzialità di processare elevato numero di campioni e rapidità, sono caratteristiche a cui dovranno corrispondere tutti i test che verranno presi in considerazione».

«Il Cts fornirà le linee per realizzare lo studio e darà le caratteristiche dei test» da impiegare «per poterci muovere in prospettiva con test solidi, che diano risultati affidabili, anche per assicurare la sicurezza sul lavoro». Si tratta, ha aggiunto Locatelli, «di un'analisi di pertinenza delle strutture sanitarie».
«Poter effettuare più tamponi è un valore, e ieri ne sono stati fatti più di 850 mila - ha rimarcato Locatelli -  Nel giro di pochi giorni sono stati accreditati 126 laboratori per eseguirli», e l'obiettivo «è fare i tamponi a tutti coloro che hanno l'indicazione» per essere sottoposti a questo test, « e farli nel minor tempo possibile».

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