Covid, Sebastiani (Cnr): inversione di tendenza in Lazio e Piemonte, attesa per effetto scuole

Covid, Sebastiani (Cnr): inversione di tendenza in Lazio e Piemonte, attesa per effetto scuole
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Domenica 19 Settembre 2021, 18:46

Covid, ​alcuni «primissimi campanelli d'allarme stanno arrivando. I risultati vanno presi con le molle in questo momento e occorre tempo dopo l'inizio in tutte le regioni. È troppo prematuro dire ora quale effetto sta avendo la riapertura delle scuole». È l'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo "M.Picone", del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). In particolare Sebastiani registra un'inversione di tendenza negli ultimi 4 giorni nel Lazio (calo dell'incidenza settimanale solo del 2.5% rispetto alla precedente) per la curva epidemiologica dell'andamento del Covid-19, in Piemonte da 5 giorni (incidenza uguale ultime due settimane, 35 casi x 100mila abitanti) e da 4 giorni in Valle D'Aosta (incidenza ultima settimana aumentata del 45%). 

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La situazione nelle altre regioni

In Basilicata continua la frenata della discesa della curva, che è quasi piatta (49).

che tiene a precisare, in merito alla riapertura delle scuole, nella maggior parte d'Italia dal 13 settembre e poi via via tra il 15 e il 16 con due regioni che iniziano domani, 20 settembre, Calabria e Puglia, e l'Alto Adige che è partito il 6 settembre. Per il resto delle regioni la Lombardia, in termini di incidenza settimanale, scende, anche se di tre punti (da 36 a 33 casi a settimana per 100mila abitanti), come scendono Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Calabria, Campania, Sardegna, Sicilia. Incidenza uguale ultime due settimane in Puglia (30). La PA di Bolzano in calo ma con frenata della decrescita. A livello nazionale, spiega Sebastiani, «continua la frenata della discesa della curva dell'incidenza (49 casi a settimana per 100mila abitanti). I decessi giornalieri stanno diminuendo molto lentamente. Per gli ingressi giornalieri nelle terapie intensive, continua la frenata della discesa».

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