Firenze, cocaina a casa del padre: bimbi intossicati a 2 e 5 anni, di notte agitati e di giorno assenti

Firenze, cocaina a casa del padre: bimbi intossicati a 2 e 5 anni, di notte agitati e di giorno assenti
di Michela Allegri
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Mercoledì 7 Ottobre 2020, 07:12 - Ultimo aggiornamento: 14:42

Si svegliavano all'improvviso nel cuore della notte, agitati. E durante il giorno il loro sguardo era perso nel vuoto. I suoi bambini, di 2 e 5 anni, da un po' di tempo non erano più gli stessi: da quando avevano trascorso un paio di giorni a casa del padre. È bastato un controllo all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze per dare a una madre la certezza dell'orrore che fino a quel momento aveva solo sospettato: i due piccoli erano positivi alla cocaina. Avevano assunto lo stupefacente che il papà aveva lasciato in giro per casa. La vicenda risale allo scorso maggio: l'uomo, 39 anni, denunciato dalla moglie con la quale era in fase di separazione, è indagato con le accuse di lesioni personali colpose, abbandono di persone minori e violazione degli obblighi di assistenza familiare. A suo carico la procura di Firenze ha appena chiuso le indagini, atto che solitamente ha come conseguenza una richiesta di rinvio a giudizio.

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LA DENUNCIA
La donna si era accorta degli strani comportamenti dei figli quando erano tornati da lei dopo aver trascorso qualche giorno con l'altro genitore. L'ipotesi degli investigatori, coordinati dal pm Giacomo Pestelli, è che i bimbi possano essere entrati in contatto accidentalmente con la cocaina a casa dell'uomo. Il trentanovenne avrebbe infatti ammesso di essere un consumatore occasionale di stupefacente.
Dopo il ricovero per alcuni esami ed accertamenti, i bambini sono stati dimessi dal Meyer. Stanno bene e non hanno riportato conseguenze. Ma il rischio è stato altissimo. Il più piccolo ha riportato una prognosi di dieci giorni. Le indagini sono state affidate alla Squadra mobile della questura di Firenze. Il padre è l'unico familiare risultato positivo al drug test per la cocaina. La madre e l'attuale compagno sono invece risultati negativi. Per questo motivo quello dell'uomo è l'unico nome sul registro degli indagati. La vicenda, secondo quanto emerso, si innesterebbe nel quadro di una separazione molto turbolenta. Nell'ottobre del 2019 i carabinieri erano dovuti intervenire per sedare una violenta lite in famiglia. In quell'occasione il trentanovenne aveva denunciato il suocero, accusandolo di averlo aggredito per prendere le parti della figlia.
I PRECEDENTI
Quello dei piccoli di Firenze non è un caso isolato. Lo scorso dicembre un bimbo di 19 mesi, a Roma, era rimasto intossicato dall'hashish dimenticata in giro per casa dai genitori, che erano stati entrambi denunciati. La madre si era allarmata quando non riusciva a svegliare il bambino ed era corsa all'ospedale. Davanti agli inquirenti si era giustificata dicendo che forse il figlio aveva raccolto lo stupefacente al parco. Poche ore dopo, però, i fratelli della donna erano finiti in manette: a casa loro erano stati trovati droga e strumenti per il confezionamento delle dosi. Ma nella Procura della Capitale i fascicoli sono diversi. Le segnalazioni arrivano quasi sempre dagli ospedali, dove i bimbi vengono portati dopo l'intossicazione. L'età dell'assunzione involontaria delle droghe dimenticate in casa da mamma e papà oscilla tra i 9 mesi e i 5 anni. Lo scorso anno le inchieste aperte erano cinque. A Padova, invece, pochi mesi fa un bimbo appena nato aveva manifestato sintomi di intossicazione da sostanze stupefacenti, mentre era ancora ricoverato nel reparto di neonatologia. Durante la gravidanza, infatti, entrambi i genitori avevano fatto uso di droghe. E proprio per questo motivo il tribunale dei minori di Venezia aveva deciso l'affidamento del piccolo ai servizi sociali.
 

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