Camorra, colpo al clan Mazzarella: decapitati i vertici del clan. «Progettavano la fuga all'estero»

Il clan è egemone in molti quartieri del capoluogo partenopeo

Camorra, colpo al clan Mazzarella: decapitati i vertici del clan
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Mercoledì 7 Dicembre 2022, 11:32

Scacco al clan Mazzarella. I poliziotti della Squadra Mobile di Napoli e i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, con la collaborazione degli agenti della Polizia Ferroviaria di Pisa, hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di Michele Mazzarella, Ciro Mazzarella e Salvatore Barile, vertici del noto clan Mazzarella egemone in numerosi quartieri della città di Napoli, nonché in vari comuni della provincia. Barile e Michele Mazzarella risultano gravemente indiziati anche di estorsione.

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Con i tre decreti di fermo eseguiti oggi dai Carabinieri del Nucleo Investigativo (coordinato dal colonnello Christian Angelillo) e della Squadra Mobile di Napoli (diretta dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini) è stato decapitato il clan Mazzarella.

Le tre persone fermate, Michele e Ciro Mazzarella, 38 e 51 anni (rispettivamente figli dei fratelli capiclan Vincenzo e Gennaro Mazzarella e quindi cugini) e Salvatore Barile, 38 anni, secondo le indagini stavano progettando di scappare all'estero.

Per questo motivo la Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli ha deciso di far scappare subito le manette e sventare il tentativo di fuga dei tre. Michele, è stato preso a Pisa. I tre sono accusati associazione di tipo mafioso in qualità di vertici del noto clan Mazzarella e di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Nei giorni scorsi il clan aveva già subito un altro duro colpo da parte dello Stato con 25 persone arrestate, tra le quali anche Antonietta Virenti, 64 anni, mamma di Michele Mazzarella e vedova di Vincenzo Mazzarella, anche lei ritenuta figura di spicco all'interno della consorteria criminale.

Le indagini riguardano il periodo che va dal 2020 al 2022, cioè il periodo successivo alla scarcerazione di Michele Mazzarella. Particolarmente estesa a Napoli è l'influenza criminale del cartello dei Mazzarella che a Napoli si contrappone con l'Alleanza di Secondigliano: oltre che in vari comuni della provincia (San Giorgio a Cremano, Portici, Pomigliano e Somma Vesuviana) risulta presente nei quartieri di Forcella e della Maddalena (loro roccaforte) ma anche a San Giovanni a Teduccio, Connolo, Case Nuove, Mercato, Porta Nolana, San Gaetano.

Barile e Michele Mazzarella risultano gravemente indiziati di diversi episodi estorsivi commessi in danno di pregiudicati costretti a pagare una quota al clan per lo svolgimento delle attività illecite nel loro «territorio». Nei prossimi giorni è prevista l'udienza di convalida dei provvedimenti di fermo notificati dagli indagati davanti al giudice per le indagini preliminari.

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