Chiude la merceria aperta nel 1956. L'ira di Dolores, 93 anni: «Colpa dello scontrino elettronico»

Chiude la merceria aperta nel 1956. L'ira di Dolores, 93 anni: «Colpa dello scontrino elettronico»
di Emanuele Minca
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Martedì 31 Dicembre 2019, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 15:27

PORDENONE - Ha superato più crisi economiche, l'evoluzione del commercio e la concorrenza della grande distribuzione, ma alla fine, nonostante l'età, si è arresa solo di fronte all'arrivo dello scontrino elettronico. Sicchè, con l'introduzione dal primo gennaio 2020 del nuovo registratore di cassa, Dolores Cabassi vedova De Lorenzi, decana dei commercianti di Casarsa, ha deciso di tirare giù definitivamente le serrande. 

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MERCERIA STORICA
La sua merceria e negozio di intimo Da Dolores, aperto nel 1956, da gennaio chiuderà definitivamente in piazza Italia. A dire il vero le pesa un po' anche l'età: questa incredibile donna piena ancora di energie ha infatti compiuto 93 anni. Se però la passione per andare avanti alla titolare non mancherebbe, la nuova digitalizzazione delle casse, obbligatoria dall'inizio 2020, l'ha fatta capitolare e ha deciso di prendersi il suo tempo e di godersi in pieno la pensione. A gennaio, assieme ai figli Ada e Paolo, ringrazierà tutti i clienti e gli amici della sua attività con un brindisi. 

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I RICORDI
Nell'attesa, col sorriso che la contraddistingue, ha voluto condividere alcuni ricordi, visto che da dietro il suo bancone ha visto crescere e cambiare la sua Casarsa. «Ho servito - rammenta - sempre con un sorriso le clienti che qui hanno potuto trovare un punto vendita attento alle loro esigenze, da quando ho aperto fino a questi ultimi giorni». E sono infatti tante le persone che passano a salutarla con affetto approfittando degli ultimi giorni di apertura. Sono molteplici le cose successe in questi 63 anni di attività, come quel giorno di settembre del 1969 quando accanto al suo negozio parcheggiò un'auto con a bordo una coppia formidabile: lo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini e la divina Maria Callas. Dolores ne conserva un bel ricordo: «Pier Paolo, la cui famiglia era amica di quella di mio marito Angelo De Lorenzi, stava girando la Medea con lei a Grado e l'aveva portata a conoscere i parenti casarsesi». Ma i ricordi sono precedenti addirittura al 1956, visto che prima di aprire la propria attività Dolores Cabassi ha fatto la cassiera, a partire dal 1939, del primo spaccio della cooperativa di Casarsa, che si trovava sull'altro lato della piazza.

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LA CASSIERA
«Non c'era ovviamente un registratore di cassa, che sarebbe arrivato solo dopo la guerra - racconta la 93enne - e tutti i conti si facevano a mano. Avevo un blocco di legno con tre chiodi piantati e su cui infilavo i bigliettini che i clienti mi davano e su cui i miei colleghi commessi avevano segnato quanto era stato acquistato. Un chiodo era per il pane, uno per gli alimenti e uno per le uova».

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I RICONOSCIMENTI

Coop Casarsa, che ha appena festeggiato il suo secolo di vita, nell'occasione le ha consegnato una targa celebrativa, mentre nel 2017 la Pro Casarsa e l'associazione Forum democratico le hanno assegnato il premio Humanitas sia per i meriti professionali che per il sostegno alle iniziative sociali della locale Associazione anziani, della quale è stata fondatrice e organizzatrice di event. E così un altro monumento del commercio cittadino chiude per sempre. Una storia fatta di grande umanità che finisce qui.

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