Chiara Gualzetti, assassino condannato a 16 anni e 4 mesi. Applausi di scherno a madre imputato

La decisione del tribunale per i Minorenni di Bologna. Il padre: "Soddisfatti, ma avremmo voluto di più"

Chiara Gualzetti, assassino condannato a 16 anni e 4 mesi. Applausi di scherno a madre imputato
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Martedì 26 Luglio 2022, 18:48 - Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 09:26

Sedici anni e quattro mesi, una pena lunga poco più della vita di Chiara Gualzetti, spezzata un mese prima del suo sedicesimo compleanno. Chiara è stata uccisa il 27 giugno 2021 da un amico, un ragazzo suo coetaneo di cui si era invaghita e che le aveva dato un appuntamento per fare una passeggiata vicino a casa, a Monteveglio, in provincia di Bologna. La decisione del Gup Anna Filocamo, con la riduzione del rito abbreviato, è arrivata nel tardo pomeriggio nell'aula a porte chiuse del palazzo di giustizia minorile, in via del Pratello, dopo una camera di consiglio di alcune ore. 

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Il delitto di Chiara

La Procura minorile, con il pm Simone Purgato, aveva chiesto due mesi in più, 16 anni e 6 mesi, per omicidio pluriaggravato (premeditazione, futili motivi, minore età della vittima) e per il porto del coltello con cui Chiara è stata colpita, prima che il giovane killer infierisse anche con calci e pugni.

Poi se n'era andato, abbandonando il corpo ai margini di un bosco. Il cadavere venne trovato dopo un giorno di ricerche, seminascosto tra i cespugli. Il ragazzo, fermato qualche ora dopo confessò nell'interrogatorio, dicendo che un demone che gli parla da tempo lo aveva spinto a uccidere. Due perizie psichiatriche hanno tuttavia stabilito che era lucido e pienamente in grado di intendere e di volere. 

Applausi di scherno alla madre dell'imputato

«Ormai siamo arrivati ad un punto fermo della situazione e in base a quello che è l'ordinamento ci dobbiamo ritenere soddisfatti di questa sentenza. È chiaro comunque che Chiara non c'è più, fondamentalmente avremmo voluto di più, però, ripeto, forse può essere una sentenza esemplare. Giustizia è altro, ma possiamo dire è stata fatta giustizia», ha commentato Vincenzo Gualzetti, il padre di Chiara, che in passato aveva preso il giovane imputato come stagista. Vincenzo è stato tutto il giorno in tribunale, fuori dall'aula, in attesa di notizie dal suo avvocato, Giovanni Annunziata. Quando ha saputo l'esito, la condanna, si è commosso e a un certo punto non ha trattenuto le lacrime, appoggiandosi con la testa sulla spalla di una guardia giurata all'ingresso. La madre del giovane imputato è rimasta invece sempre all'interno. Quando è uscita, in fretta e col volto coperto, è stata accolta da qualche insulto e da un applauso di scherno degli amici della famiglia della vittima. Poi è sfilata via. 

Il femminicidio il movente

 

E' la carica finale di una tensione che ha accompagnato un processo su un femminicidio brutale e senza un movente, commesso da un minorenne ai danni di una coetanea che si fidava di lui e che è stata uccisa con «estrema violenza e determinazione» come scrisse il Gip che ne dispose il carcere. Atmosfera amplificata negli ultimi giorni da alcuni post e commenti, sui social, arrivati a Gualzetti. Tra questi, anche una foto del giovane assassino della figlia, ritratto all'interno del carcere mentre fa il simbolo della vittoria, di fianco a un altro ragazzo. Poi altre frasi, scritte da altre persone, offensive della memoria della giovane vittima. Il padre di Chiara, ferito per l'accaduto, ha sporto denuncia ed è in corso un'indagine. «È un periodo che non sto andando più a trovare Chiara - ha detto ancora al termine dell'udienza - perché sto entrando nell'ottica delle cose che Chiara non è là, c'è solo il suo corpo. Sto cercando di vivere ritrovando Chiara nel cuore e non sottoterra, sto prendendo coscienza che la tomba di Chiara è solo un punto dove abbiamo sepolto il corpo, ma lei vive con noi, cerco di viverla più nel presente». Vincenzo aveva lasciato la figlia la mattina del 27 giugno. Nelle immagini della videosorveglianza, agli atti dell'inchiesta si vedono la ragazzina e l'amico che si abbracciano. Poi a un certo punto Chiara che corre verso il cancello di casa, per dire ai genitori che tornerà presto e si avvia verso il sentiero. Meno di un chilometro più su, verso la collina, l'amico l'avrebbe assassinata.

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