Una piazza «di tutti», contro il fascismo e la violenza, per la democrazia e il lavoro. Piazza San Giovanni a Roma si riempie di gente, lavoratori, disoccupati, pensionati e famiglie. Cittadini comuni ma anche molti esponenti delle associazioni e della politica, del centrosinistra e del governo: dal segretario del Pd, Enrico Letta, al leader del M5s Giuseppe Conte con il ministro Luigi Di Maio e il ministro dem Andrea Orlando. All'appello di Cgil, Cisl e Uil che chiamano alla manifestazione dopo l'assalto di sabato scorso alla sede della Cgil, considerato un attacco a tutto il sindacato, al mondo del lavoro e alla democrazia, rispondono in tanti: 60 mila secondo la Questura, 200 mila secondo gli stessi organizzatori.
Roma blindata per la manifestazione di oggi dei sindacati: «Possibili infiltrati No pass»
Roma, la manifestazione della Cgil
Al di là dei numeri, la piazza è piena e ordinata, colorata da bandiere e palloncini rossi, verdi e blu, i colori delle tre organizzazioni sindacali.
La giornata
Ma Salvini non ci sta e ribatte, richiamando il silenzio elettorale alla vigilia del ballottaggio delle elezioni comunali, su cui tutto il centrodestra si era schierato non partecipando alla manifestazione: «A Roma la sinistra fa campagna elettorale inseguendo fascisti che, per fortuna, non ci sono più», dice. Landini arriva in giacca e cravatta, rigorosamente rossa: «È la prima volta che la metto per un comizio», scherza con chi era abituato a vederlo con la felpa rossa. I tempi sono diversi. Ma nessuno vuole tornare indietro agli anni bui del Ventennio. Non passa inosservata neanche la data del 16 ottobre: il giorno del rastrellamento del Ghetto di Roma nel 1943. Lo ricordano dal palco, rivolgendo un pensiero anche alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, contro cui si erano invece levati gli insulti dei no green pass. «Si proceda velocemente allo scioglimento delle organizzazioni neofasciste e neonaziste. L'arco parlamentare e costituzionale sia unito. È un passo doveroso», è la richiesta che rilancia Sbarra dal palco, insieme a quella del Patto sociale. «In questa piazza c'è la nuova Resistenza. La Resistenza che ha combattuto il fascismo», dice subito dopo Bombardieri. I riferimenti non mancano sugli striscioni ma anche su alcune pettorine indossate: «Vaccinato dal 25 aprile 1945». Sul vaccino contro il Covid, invece, i sindacati ribadiscono la posizione sull'obbligo per tutti e la richiesta di gratuità dei tamponi. È lo spazio per chiedere anche «la verità» su Giulio Regeni. Letta insieme alla delegazione del Pd segue gli interventi in piazza, tra la folla: sceglie di non parlare nel rispetto del silenzio elettorale, spiegano i dem, e verso una piazza che non deve avere vessillo di partiti. C'è anche una delegazione del M5s.
Le reazioni
«E' una grande festa democratica senza colore politico», rimarca Conte. «Una grande risposta di popolo», afferma Di Maio. «Avrebbero potuto e dovuto essere qui tutti i candidati e tutte le forze politiche», dice Massimo D'Alema. A sfilare in corteo e poi in piazza c'è anche don Luigi Ciotti: «La violenza dei fascismi nasce da una democrazia pallida». L'antidoto è la democrazie piena. Con la cultura e la conoscenza «sconfiggiamo il fascismo e la violenza», conclude Landini dal palco raccontando di come durante l'assalto alla sede della Cgil siano stati fatti danni e distrutte anche opere d'arte: «All'ingresso c»è un bellissimo quadro di Guttuso, non lo hanno toccato, forse perché non hanno neanche capito cos'era«.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout