Volterra, cavalli morti al Centro di recupero: la procura apre un fascicolo

Il giallo dei cavalli morti al Centro di recupero di Volterra. Nella foto, Gilda, uno degli ultimi esemplari rimasti uccisi. (immagine concessa da Italian Horse Protection Onlus)
di Remo Sabatini
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Mercoledì 29 Aprile 2020, 19:59

Tre cavalli sono morti al Centro di recupero Italian Horse Protection (Hip) di Volterra, in provincia di Pisa. Il drammatico espisodio che risale a pochi giorni fa, non è il primo caso di morti sospette di cavalli registrato nella struttura che ospita diversi esemplari provenienti da sequestri. Questa incredibile storia infatti, ha inizio il 31 dicembre del 2018 quando, il primo cavallo, fino a poche ore prima in perfetta salute, veniva rinvenuto morto. Da lì in poi, sarebbe stato un succedersi di tragici eventi che il presidente del Centro, Sonny Richichi, ricorda così. "Dopo quel primo strano caso del 31 dicembre di due anni fa, spiega, ci furono altre 7 morti sospette e assolutamente inaspettate che, in pochi giorni, dal 1 al 3 gennaio 2019, ci colpirono". Subito interpellate le autorità competenti, ci si interrogò su quelle strane morti che sembravano avvenire tutte uguali.

"I cavalli, ricorda Richichi, erano in ottima salute e poi, impovvisamente e nel giro di pochi minuti, si accasciavano al suolo". Quelle morti, chiaramente, avevano allarmato e, in attesa di risposte dalle analisi di rito effettutate  anche sui terreni di pascolo e le acque che non avevano fatto riscontrare anomalie, si era provveduto alla custodia precauzionale degli animali nelle stalle dove avrebbero trascorso l'inverno. Poi, una volta tornati a vivere una certa normalità, era ormai maggio, c'era stata la reintroduzione dei cavalli al pascolo. Così, dopo un'inizio d'estate tranquillo, si arriva al 9 luglio. "Quel giorno, ricorda Richichi, avemmo un altro caso". Un'altra splendida cavalla era stata trovata senza vita al pascolo. Dopo quell'episodio e una estate trascorsa senza altri "incidenti" ecco ritornare la paura. Siamo alla metà di ottobre e l'ombra delle strane morti torna ad aleggiare al Centro. Il 17, 18 e 22 infatti, saranno registrati altri tre casi del tutto simili agli altri. "A quel punto, continua il presidente del Centro, eravamo disperati. Alcuni di quegli splendidi animali erano morti davanti ai miei occhi nel giro di pochissimi minuti. Uno strazio".

A quel punto, per forza di cose, al Centro si torna alla gestione emergenziale. Con i cavalli in aree ridottissime all'aperto per qualche ora di giorno e la notte al sicuro, come sempre, in scuderia. Le settimane e i mesi trascorrono e faranno registrare anche un sopralluogo da parte delle unità cinofile dei Carabinieri Forestali che non daranno esito. Così, di nuovo, dopo mille considerazioni, si decide di reintrodurre gli animali al pascolo. Dapprima un piccolo gruppo, poi altri esemplari, si tenta di ritrovare quella normalità perduta da tempo. Tutto sembra filare liscio fino a quando si arriva a pochi giorni fa quando, ed è cronaca di questi giorni, il 20 aprile ricomincia l'incubo."Erano circa le 8,30 del mattino, continua Richichi, quando rinveniamo un altro esemplare morto. Poi, due giorni dopo, altri due. Due cavalle che sono stramazzate a terra davanti a noi. E' assurdo". E allora, mentre la Procura di Pisa ha aperto un fascicolo e i carabinieri continuano le indagini, e la gestione emergenziale è ripresa, in attesa delle ulteriori analisi del competente Istituto Zooprofilattico, le ipotesi di un qualche avvelenamento, forse doloso, si fanno sempre più insistenti. Ipotesi che, se confermate, potrebbero significare la fine di un incubo durato quasi due anni e l'inizio di un nuovo capitolo nella storia di un Centro di recupero che oggi, ospita e ha cura di 47 meravigliosi cavalli.
 

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