Cassolnovo, comandante della polizia locale arrestata: «Multe tolte agli amici, vendita di moto sequestrate e atti persecutori verso un collega»

Ai domiciliari anche il suo vice. Le indagini partite dopo la denuncia di una madre per la confisca clandestina della moto del figlio

Cassolnovo, comandante della polizia locale arrestata: «Multe tolte agli amici, vendita di moto sequestrate e atti persecutori verso un collega»
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Martedì 17 Gennaio 2023, 09:40

Cassolnovo (Pavia) - Concussione continuata, falso in atto pubblico, indebita induzione a dare o promettere utilità ed atti persecutori in danno di un collega. Ieri, 16 gennaio, al termine di una articolata attività d'indagine diretta dal Sostituto Procuratore Paolo Mazza, i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Pavia, unitamente ai colleghi della Sezione Operativa della Compagnia Vigevano hanno dato esecuzione a due ordinanze applicative di misure cautelari personali degli arresti domiciliari, emesse dal GIP Presso il Tribunale di Pavia nei confronti del Comandante e del Vice Comandante della Polizia Locale del Comune di CassolnovoMariagrazia Pietrapertosa, e di un sottoposto, e Luigi Critelli.

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Cassolnovo, arrestata comandante polizia locale

Le indagini sono partite dalla denuncia sporta dalla madre di un adolescente presso gli uffici della Sezione di PG Carabinieri di Pavia, e si sono sviluppate con l'assunzione di testimonianze, con acquisizioni documentali e intercettazioni telefoniche.

La vicenda riguarda procedure, secondo la Procura della Repubblica, del tutto anomale ed arbitrarie adottate in relazione al fermo di due moto da cross, prive di targa e assicurazione e non abilitate a circolare per le vie cittadine: secondo la ricostruzione i due Pubblici ufficiali, abusando dei loro poteri, si sarebbero fatti consegnare le motociclette in assenza di qualsiasi formale contestazione relativa a violazioni del codice della strada e senza provvedere al sequestro amministrativo i veicoli sarebbero comunque stati trattenuti in comando.

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Le indagini

A quel punto i due Pubblici ufficiali avrebbero indicato ai possessori dei mezzi che, al fine di evitare atti a loro carico e conseguenti sanzioni pecuniarie e anche la confisca dei mezzi, avrebbero dovuto venderli a soggetti da loro indicati al prezzo da questi ultimi fissati, inferiore al loro valore reale.

Solo a seguito delle lamentele dei famigliari dei proprietari dei motoveicoli, che prima di sporgere denuncia in Procura si erano rivolti anche agli organi amministrativi del Comune, i veicoli sono stati restituiti ai legittimi possessori.  Gli indagati hanno a quel punto provveduto a redigere ex post i verbali di contestazione e di fermo amministrativo dei due motoveicoli attestando fatti diversi da quelli realmente accaduti.

Inoltre i due indagati hanno poi redatto una relazione, indirizzata al Sindaco e al Segretario comunale di Cassolnovo, completamente discordante con quanto effettivamente accaduto nella realtà e finalizzata a fornire una versione di comodo, volta a giustificare le condotte illecite poste in essere dagli Ufficiali e dagli agenti di Polizia Locale.

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Atti persecutori verso un collega

Le indagini avviate hanno consentito di accertare ulteriori gravi condotte illecite da parte degli indagati, i quali in più occasioni hanno ordinato a un agente di annullare multe fatte a soggetti legati agli stessi per motivi professionali o di amicizia, modificando i verbali associandovi i dati di un altro veicolo, senza riuscirci. Il rifiuto del collega a eseguire gli ordini illegittimi aveva però prodotto condotte vessatorie e minacciose nei suoi confronti culminate con aggressioni verbali e anche fisiche, oltre che un trasferimento ad un altro ufficio comunale, tanto da costringere il malcapitato vigile all'assunzione di psicofarmaci per fronteggiare l'enorme stato di stress subìto.

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