Fondi russi, la Cassazione respinge il ricorso di Savoini: sì al sequestro dell'audio dell'incontro al Metropol

Fondi russi, la Cassazione respinge il ricorso di Savoini: sì al sequestro dell'audio dell'incontro al Metropol
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Martedì 17 Dicembre 2019, 20:59
MILANO La sesta sezione penale della Cassazione ha respinto il ricorso della difesa del leghista Gianluca Savoini contro il sequestro di cellulari e chiavette - compreso l’audio del Metropol - disposto dai pm di Milano nell’inchiesta su presunti fondi russi al Carroccio tramite la fornitura di petrolio con lo sconto.
IL VERTICE A MOSCA
Contro il sequestro e le perquisizioni nei confronti di Savoini, la difesa del leghista ha fatto ricorso alla Suprema corte contestando la decisione del tribunale del riesame che lo scorso 10 settembre ha convalidato gli atti eseguiti dalle Fiamme gialle su mandato dei pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro. Il file audio della durata di un’ora e un quarto è stato registrato all’hotel Metropol di Mosca il 18 ottobre 2018 ed è stato consegnato ai pm da un giornalista dell’Espresso che avvalendosi del segreto professionale non ha rivelato da chi lo ha avuto. Per questo la difesa di Savoini - rappresentato dall’avvocatessa Lara Pellegrini - ha sostenuto che si tratta di un documento inutilizzabile. Ma per la procura di Milano il file proviene da una “fonte coperta” e non è di provenienza anonima. All’incontro nel grande albergo moscovita hanno partecipato sei uomini: tre russi, vicini all’entourage del presidente Vladimir Putin, e Savoini che all’epoca era il presidente dell’associazione Lombardia-Russia, con l’avvocato Gianluca Meranda e l’ex bancario Francesco Vannucci. Al centro della conversazione ci sarebbero state le modalità di un accordo che avrebbe dovuto portare alla Lega 65 milioni di dollari di finanziamenti illeciti grazie a uno sconto praticato dai russi su una mega fornitura di greggio. Denaro che il Carroccio avrebbe dovuto utilizzare per la campagna elettorale delle europee. Sia Salvini che Savoini hanno sempre smentito.
LE PERCENTUALI
La foto di un foglio con i dettagli dell’accordo raggiunto al Metropol la avrebbe trovata la procura di Milano nei cellulari di Savoini, Meranda e Vannucci, tutti indagati per corruzione internazionale nel “Russiagate”.
Nel foglio sono appuntate le percentuali da dividere tra la Lega (4%) e gli intermediari russi (6%) nella compravendita di una partita di gasolio del valore di un miliardo e mezzo. La foto sarebbe stata scatta da Meranda, e poi spedita a Savoini e Vannucci. Per il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e i pm Spadaro e Ruta, sarebbe questa la prova che al Metropol l’accordo è stato perfezionato.
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