Venezuela, Casini arrivato a Roma con i due deputati: «Al telefono con Mattarella ci siamo commossi»

Il senatore Casini con i due parlamentari venezuelani
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Domenica 1 Dicembre 2019, 18:02 - Ultimo aggiornamento: 18:06

La missione in Venezuela del senatore Pier Ferdinando Casini si è conclusa con successo. «Questo risultato è stato possibile non grazie a me, ma grazie a qualcosa che è stato più importante di me e di tutti noi: l'Italia», ha detto il senatore al rientro all'aeroporto di Fiumicino da Caracas, via Lisbona. Con lui i due parlamentari venezuelani di opposizione, Mariela Magallanes e Americo De Grazia, che lo scorso mese di maggio si erano rifugiati nella residenza dell'ambasciata d'Italia dopo che il Tribunale supremo di giustizia (TsJ) aveva disposto la revoca della loro immunità.

«La struttura della Farnesina ha lavorato in modo straordinario. Di Maio ha dato un grande contributo. L'incaricato d'affari Vigo è stato molto efficiente e capace. Siamo grati al presidente Mattarella che questa mattina, durante la nostra sosta a Lisbona, ha voluto parlare con gli onorevoli De Grazie e Magalannes: sono loro i protagonisti. E c'è stato un momento di commozione. Naturalmente il loro stato d'animo è di grande preoccupazione perché hanno dovuto lasciare il Paese con la speranza poi di tornare presto». Casini dice di aver ricevuto la telefonata del ministro degli Esteri e quella del presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati. Magallanes andrà a Lecco, dove vivono il marito e i figli, mentre De Grazia andrà dalla sua famiglia in Calabria.

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Il presidente onorario dell'Unione interparlamentare ha raccontato di aver incontrato Maduro, «altrimenti - ha commentato - questo risultato non lo avremmo ottenuto. Ho lavorato sempre in stretta solidarietà con il Parlamento e con il presidente Guaidò, ma non potevo non incontrare Maduro perché sennò questo risultato non ci sarebbe stato perché oggi il potere reale ce l'ha lui. Devo dire che è stato un incontro molto lungo. Le parole forse è meglio che ce le teniamo per noi, lui sa che io sono un oppositore forte al suo regime. Ma in questo caso bisogna riconoscere che gli ho chiesto un atto di disponibilità e lui l'ha concesso. Credo, altresì, che ci siano anche altri problemi sul terreno: abbiamo persone in carcere, malate di tumore. Abbiamo chiesto al presidente Maduro di considerare situazioni che sono sul piano personale molto difficili. Una volta tanto l'Italia ha fatto qualcosa di importante e siamo orgogliosi di essere italiani».

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Parlando delle elezioni in Venezuela, Casini ha poi spiegato che quella delle elezioni «è una situazione molto complessa. In Venezuela sono tutti per le elezioni. Maduro per le parlamentari, Guaidò per le presidenziali». Per quanto riguarda i rapporti con il nostro Paese, Casini ha poi riferito che «nei confronti dell'Italia, Maduro ha espresso grandi sentimenti di amicizia e di stima per la comunità italiana».


«Il nostro impegno, la nostra lotta per liberare il Venezuela, proseguirà anche da qui», hanno detto i due parlamentari arrivati in Italia con Casini. Nel dirsi grati e riconoscenti all'Italia «per quanto è stato fatto affinché si riuscisse ad arrivare oggi ad ottenere questo risultato», Magallanes e De Grazia hanno quindi ribadito che «non lasciamo solo il Venezuela. Così come siamo liberi noi, deve essere libero il Venezuela. Questo è quanto desideriamo».





 

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