Gastronomia insulta i clienti con un un cartello, ora i rosticceri spiegano: «Era una zona malfamata»

Insultarono i clienti con un un cartello, ora i rosticceri spiegano: «Era una zona malfamata»
di Gabriele Pipia
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Giovedì 9 Gennaio 2020, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 12:18

«È una zona malfamata, ci sono gli spacciatori ogni cinque metri» dice Marco alzando la voce. «Ma c’era anche un problema di affari. Nei nostri cinque mesi di attività abbiamo incassato solo 8.500 euro» aggiunge Roberta sbuffando e allargando le braccia. Marco e Roberta non si pentono e non cedono di un millimetro. Il primo gennaio hanno chiuso la propria “Rosticceria Veneta” di Mortise (Padova) appendendo alla porta d’ingresso un cartello con parole tutt’altro che al miele: «Finalmente il 2020 è arrivato. Ci trasferiamo a Reschigliano, il nostro numero di telefono è cambiato e di certo non lo comunicheremo a questo paese di m..., l’inaugurazione sarà con un altro logo, ma più in questo paese».

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In via Madonna della Salute quel cartello l’hanno notato tutti.  In quartiere si è scatenato un putiferio. Alla loro azione sono corrisposte altre azioni uguali e contrarie: un cartello che li invita sarcasticamente ad aprire un kebab e un altro foglio di insulti. Ma c’è anche chi difende la loro scelta e chi si limita a far notare che «potevamo scegliere un modo più elegante per salutare». Il numero di telefono della rosticceria è stato chiuso, la pagina Facebook è inutilizzata e nel quartiere Marco e Roberta si fanno vedere il meno possibile. 

 

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