Carosello dei Carabinieri, 90 anni di storia. ​Franz Chiaravalloti: «Ecco perché era amato dalla Regina Elisabetta»

Carosello dei Carabinieri, 90 anni di storia. Franz Chiaravalloti: «Ecco perché è importante»
di Alessandro Rosi
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Giovedì 1 Giugno 2023, 12:58

«Non ci fermiamo nemmeno davanti al buio». Il Colonnello Comandante Francesco Maria Chiaravalloti racconta l'ultimo carosello storico dei carabinieri a Villa Borghese. Una cermonia che compie 90 anni. Di storia e d'orgoglio. 

«Un evento in cui si sottolinea il rapporto tra carabiniere e cavallo. Che non è un mezzo di locomozione, ma un compagno di vita». Bisogna infatti ricordare che l'arma "nasce a cavallo" nel 1814. Oggi l'unica stazione a cavallo rimasta in Italia è a Foresta Burgos.

Ma perché è così importante il carosello? «L'episodio chiave è quello del 1848, durante la prima guerra indipendenza. Carlo Alberto si mise alla guida delle truppe. Tre squadroni a cavallo lo affiancarono. I tre squadroni di Pastrengo. Durante la battaglia il re si spinge troppo avanti e viene fatto fuoco. Rimane ferito. I tre squadroni caricano allora contro gli austriaci e li mandano in fuga. Battaglia vinta. Scena rappresentato poi graficamente dal pittore Sebastiano De Albertis». 

Come si è evoluto il rapporto tra carabiniere e cavallo? «Fra le due guerre vengono costituiti dei gruppi a cavallo territoriali. Perché? Principalmente per ordine pubblico. A Cagliari, Milano, Palermo e Roma.

Quello di Roma prende il nome da Pastrengo. Poi nel 1963 viene costituita l'11esima brigada carabinieri, con 3 reggimenti a piedi e il quarto reggimento a cavallo. Da cui poi dipenderanno tutti gli squadroni d'Italia. Del reggimento faceva parte anche una compagine sportiva, di cui ha fatto parte (tra l'altro) Raimondo D'Inzeo. Che ha diretto anche il carosello».

Quando nasce il carosello storico? «Nel 1933. Quest'anno sono i 90 anni. Sfilano vestiti con tutte le uniformi dal 1814 al 1933. Perché è importante? Dimostrazione di addestramento dei cavalieri. Non è solo fatto per l'esibizioni, ma per abituare, mettere insieme e creare empatia tra cavallo e cavaliere».

Quale funzione? «Un esempio è quello dell'ordine pubblico a cavallo, come nel caso delle partite, e quindi bisogna sensibilizzare il cavallo, che è predato di natura». 

Un episodio che ricorda in particolare? «Il carosello è un unico al mondo, c'è un numero enorme di cavalli in campo (133). La Regina Elisabetta chiese espressamente di vedere il carosello di Piazza di Siena. e l'ha voluto a Windsor, dove ha ricevuto personalmente i carabinieri a palazzo».  

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