Frosinone, Far West in carcere: detenuto spara contro tre compagni di cella, aveva una pistola

Frosinone, Far West in carcere: detenuto spara contro tre compagni di cella
di Aldo Simoni
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Lunedì 20 Settembre 2021, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 13:52

Far west nel carcere di Frosinone: un detenuto prima minaccia un agente e poi spara contro tre compagni di cella. L'uomo, 30 anni, originario della Campania (era nell'area di alta sicurezza per reati di camorra), subito dopo aver esploso sei colpi di pistola, ha consegnato l'arma di sua spontanea volontà alla polizia penitenziaria accorsa al rumore degli spari. All'origine del gesto ci sarebbe stato un diverbio avvenuto qualche giorno fa tra detenuti, tutti vicini alla criminalità campana. Una disputa che andava risolta. Con una pistola, appunto. Il detenuto è stato trasferito in un altro penitenziario.

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GLI INTERROGATIVI
Ma come è potuta entrare un'arma nel carcere? La polizia ha subito avviato le indagini: l'ipotesi più probabile è che la pistola sia stata consegnata con un drone.

Sistema più volte usato, in passato, anche per la consegna di cellulari. «Il fatto è di una gravità inaudita e, ferme restando le responsabilità riguardo all'introduzione in carcere di un'arma da fuoco, solo il caso fortuito non ha condotto a più gravi conseguenze» commenta Leo Beneduci, segretario della Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria.

Sulla stessa lunghezza d'onda Massimo Costantino (Cisl): «Mai, in passato, si è verificato un fatto del genere. Proprio nei giorni scorsi noi, come sindacato, abbiamo avuto un incontro con il provveditore il quale ha assicurato l'invio di 12 unità in ambito regionale e che si andavano ad aggiungere ad altre inviate tramite mobilità nazionale. Purtroppo la carenza di organico resta ancora un problema insanabile».

Nel frattempo la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha chiesto al capo del Dap, Bernardo Petralia, di annullare tutti gli impegni di oggi, per andare di persona nel carcere di Frosinone, e capire cosa sia successo. E, soprattutto, verificare se, effettivamente, con un semplice drone si possano portare armi nel penitenziario, eludendo tutte le misure di sicurezza. Sempre oggi nel carcere di Frosinone arriverà il provveditore del Lazio Carmelo Cantone, che, alle 16, avrà una riunione straordinaria nel penitenziario, con il capo del Dap e con i direttori generali del personale (Massimo Parisi) e dei detenuti (Gianfranco De Gesu).

Dal canto suo Gennarino De Fazio, segretario generale della Uil Polizia Penitenziaria, ha commentato: «Il gravissimo episodio conferma, palesemente, quel che diciamo da tempo e cioè che le carceri sono fuori controllo a dispetto del sacrificio delle donne e degli uomini del Corpo di polizia penitenziaria».
E grazie ai controlli, non proprio ferrei, ecco che spunta, di tanto in tanto, droga tra i detenuti. Non a caso è sotto processo un detenuto di Frosinone, 45 anni, trovato in possesso di 25 grammi di hashish
La droga era stata nascosta tra i suoi oggetti personali. A seguito delle indagini si scoprì, poco dopo, che a portare la droga in carcere era stato il padre. La polizia sospettò che il detenuto gestisse addirittura un mercato di spaccio all'interno del carcere, tra gli altri detenuti.
 

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