Hanno parlato di musica rock e di vita, di debolezze, delusioni e speranza. «È stata la mezzora più lunga della mia vita», racconta il vicebrigadiere Salvatore Germanà, 40 anni, nell’Arma dal 2005. Senza pensarci due volte, nella notte tra martedì e mercoledì, ha scavalcato la balaustra del ponte Meier di Alessandria e si è seduto accanto a una giovane donna non ancora trentenne che minacciava di lanciarsi nel vuoto. «Stava ascoltando una canzone sul cellulare usando gli auricolari, mi sono avvicinato, le ho chiesto il permesso di sedermi accanto a lei e mi sono fatto dire il titolo. Abbiamo iniziato a parlare di musica rock - racconta Germanà - lei ha cominciato ad avere fiducia in me. Poco per volta mi ha lasciato avvicinare, mi ha detto delle sue paure, dei problemi che temeva di non essere capace di affrontare. E io ho cercato di farle capire che avere debolezze è umano, che anche io ho delle fragilità, che conoscevo il suo stato d’animo. Ci siamo confidati a vicenda». E lei ha capito che poteva esserci speranza.
L’INTERVENTO
Era da poco passata la mezzanotte quando il carabiniere è arrivato insieme ai colleghi sul ponte.
L’EQUILIBRIO
Ci sono stati momenti di timore: «Quando sono arrivati i colleghi, i vigili del fuoco e anche un’ambulanza, ho dovuto dire a tutti di stare lontano: lei voleva parlare solo con me, si fidava. Il problema è che aveva bevuto, non era stabile. Quando l’ho convinta ad alzarsi in piedi e a tornare sulla carreggiata barcollava, avevo paura che perdesse l’equilibrio e cadesse, trascinandomi con lei». C’è voluto coraggio, «forse più che altro un po’ di incoscienza - continua Germanà - ma si sceglie questo lavoro per passione, so di avere aiutato una giovane donna. Dopo averla messa in salvo ho continuato a parlarle. Le dicevo quello che sarebbe successo: Ora salirai sull’ambulanza, ti porteranno al pronto soccorso, ti visiteranno e ti faranno delle domande. Mentre parlavo, lei si tranquillizzava».
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