Famiglia aggredisce e picchia carabiniere donna alla festa del paese

Famiglia aggredisce e picchia carabiniere donna alla festa del paese: arrestata
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Domenica 7 Luglio 2019, 13:02 - Ultimo aggiornamento: 15:49
Alla festa della Pro loco di Bellinzago, paese in provincia di Milano di circa 4mila abitanti, si temeva che il maltempo potesse rovinare l'atmosfera della sagra. Ci ha pensato, invece, una famiglia di pregiudicati, tutti italiani e residenti in zona. Quando i carabinieri, avvertiti dalla gente in piazza li hanno visti hanno subito riconosciuto quei personaggi, a dir poco turbolenti. Padre, due figlie e genero, dei quali tre pregiudicati, stavano molestando pesantemente i presenti con insulti e spintoni. Li hanno affrontati e, dopo aver parlamentato per un pò, li hanno convinti ad andarsene.

I quattro, però, erano fermamente intenzionati a rovinare l'atmosfera gioiosa e casereccia della festa. Mezz'ora dopo, infatti, i militari sono stati chiamati una seconda volta. I quattro avevano ricominciato a dare fastidio ancora più pesantemente. In quest'ultima occasione, però, non sono servite le parole. Il padre, 53 anni, con precedenti per stalking ai danni dei vicini di condominio, ha sferrato un pugno a un maresciallo che poi è stato aggredito da dietro anche dal genero.

Le due figlie, invece, se la sono presa con un carabiniere donna. L'hanno colpita con un pugno e poi violentemente in testa con una borsetta tanto da farla sanguinare. Una di loro ha un precedente per resistenza e violenza commesse all'interno dell'ospedale di Melzo (il padre e le due ragazze vivono a Pozzolo Martesana, paese della zona). Il genero ha una sfilza di guai giudiziari connessi agli stupefacenti. L'unica ancora incensurata è la figlia minore di 20 anni.

Con non poca fatica i carabinieri sono riusciti a immobilizzarli e ad arrestarli, tra la comprensibile paura della gente che era arrivata col solo scopo di stare insieme e divertirsi.
Sono tutti accusati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e saranno processati probabilmente per direttissima. Per i militari ferite giudicate guaribili in due e tre giorni. I quattro, portati in caserma non si sono affatto calmati. Anzi, hanno continuato a sbraitare e ad agitarsi per tutta la notte.
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